Imperdibile evento annunciato dalla Nasa: entro settembre potremo davvero ammirare l’”esplosione” di una stella, nel sistema binario T Coronae Borealis, soprannominata “Blaze Star”. L’evento, che si verifica in media ogni 80 anni circa, porterà in cielo un punto luminoso “in più” per qualche giorno consecutivo, visibile a occhio nudo. Meraviglioso!
Se ne parlava da tempo ma ora sembra davvero reale: entro questo settembre una stella “esploderà” portando in cielo un punto luminoso “in più” per qualche giorno consecutivo, visibile a occhio nudo. L’evento avverrà nel sistema binario T Coronae Borealis, soprannominata “Blaze Star”.
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Gli astronomi e gli appassionati di tutto il mondo punteranno quindi un punto ora oscuro nella Corona settentrionale a circa 3.000 anni luce dalla Terra, dove “risiede” T Coronae Borealis (T CrB), un sistema binario composto da una nana bianca (un residuo di una stella morta delle dimensioni della Terra con una massa paragonabile a quella del nostro Sole) e da un’antica gigante rossa che viene lentamente privata dell’idrogeno dall’implacabile attrazione gravitazionale della sua vicina.
Il primo avvistamento registrato della nova T CrB avvenne più di 800 anni fa, nell’autunno del 1217, quando un uomo di nome Burchard, abate di Ursberg (Germania), notò una debole stella che per un certo periodo brillò con una grande luce.
La nova T CrB è stata vista l’ultima volta dalla Terra nel 1946. Il suo comportamento negli ultimi dieci anni appare sorprendentemente simile al comportamento osservato in un arco di tempo simile che ha portato all’esplosione del 1946. Per questo, seguendo il periodo classico, l’evento nova potrebbe verificarsi entro settembre 2024.
Cosa accadrà veramente?
L’idrogeno della gigante rossa si sta accumulando sulla superficie della nana bianca, provocando un accumulo di pressione e calore. Ciò porterà presto a un’esplosione termonucleare sufficientemente potente da spazzare via il materiale accumulato. Per TCrB, tale evento sembra ripetersi, in media, ogni 80 anni.
È un evento imperdibile che creerà molti nuovi astronomi là fuori, offrendo ai giovani un evento cosmico che potranno osservare da soli, porre le proprie domande e raccogliere i propri dati – commenta Rebekah Hounsell, ricercatrice presso il Goddard Space Flight Center della Nasa a Greenbelt, nel Maryland. Alimenterà la prossima generazione di scienziati
Non dobbiamo però confondere una nova con una supernova – spiegano gli scienziati – perché quest’ultima è un’esplosione finale e titanica che distrugge alcune stelle morenti. In un evento nova, invece, come quello che sta per accadere, la stella nana rimane intatta, lanciando nello spazio il materiale accumulato in un lampo accecante. Il ciclo tipicamente si ripete nel tempo, un processo che può durare decine o centinaia di migliaia di anni.
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Ci sono alcune novae ricorrenti con cicli molto brevi, ma in genere non vediamo spesso un’esplosione ripetuta in una vita umana, e raramente una così relativamente vicina al nostro sistema – continua Hounsell – È incredibilmente emozionante avere questo posto in prima fila
Come osservare l’evento
La Nasa ha ricostruito una mappa che mostra Ercole e la “Corona del Nord” nel cielo notturno, creata utilizzando il software del planetario. Per individuare la nova “esplosa” dovremo alzare gli occhi al cielo dopo il tramonto per scorgere Ercole, quindi Vega e Arturo tra le quali, tracciando idealmente una linea retta dall’una all’altra, potremo identificare il sistema della Corona Boreale.
Una volta esplosa, la nova sarà visibile ad occhio nudo per poco meno di una settimana, ma gli scienziati sono fiduciosi: sarà uno spettacolo da non perdere.
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Fonte: Nasa
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