Ecco la più grande esplosione mai registrata prima. L’eccezionale scoperta è opera di un gruppo di ricerca guidato dalla Curtin University (Australia)
Il più grande spettacolo dopo il Big Bang, cantava una canzone riferendosi ad una coppia che si ama, ma oggi gli scienziati hanno visto realmente uno spettacolo nell’Universo: la più grande esplosione mai registrata prima. L’eccezionale scoperta è opera di un gruppo di ricerca guidato dalla Curtin University (Australia).
Una storia che parte da lontano in tutti i sensi: un potente “lampo” di raggi gamma era stato rilevato in una lontana galassia lo scorso 14 gennaio da due satelliti spaziali, il Neil Gehrels Swift Observatory e il Fermi Gamma-ray Space Telescope. Fu chiamato GRB 190114C e, in 22 secondi, le sue coordinate furono inviate agli astronomi di tutto il mondo.
Tra questi c’erano gli operatori dei telescopi gemelli Major Atmospheric Gamma Imaging Cherenkov (MAGIC) nelle Isole Canarie, frutto di una collaborazione internazionale che coinvolge 165 ricercatori (fisici e ingegneri) di 24 istituti di ricerca in 11 paesi: dopo 27 secondi erano puntati lì, dove entro altri 50 hanno osservato lo scoppio in cielo.
Nei primi secondi sono stati captati fotoni ad altissima energia: tra 0,2 e 1 TeV, equivalente alla quantità di energia rilasciata dalle collisioni di protoni nel Large Hadron Collider, il più potente acceleratore di particelle sulla Terra.
“È un trilione di volte più energetico della luce visibile – spiega Gemma Anderson, coautrice del lavoro, riferendosi al lampo osservato. GRB 190114C è così la fonte più luminosa di fotoni finora nota nell’Universo”.
Ma cosa aveva provocato questa emissione straordinaria? Telescopi di tutto il mondo all’opera hanno ora dimostrato che era dovuta proprio a un’esplosione cosmica a 7 miliardi di anni luce da noi, probabilmente causata dall’ondata di materiale proveniente dal raggio gamma che ha colpito l’ambiente circostante.
In altre parole, i fotoni probabilmente non sono stati generati nell’esplosione stessa, ma da cosa questa ha provocato, ovvero un massiccio trasporto di materia “a spasso per l’Universo”.
Come uno tsunami è in grado distruggere tutto quello che incontra (provocando a volte immani tragedie), così un’onda di materiale in una galassia lontana emette così tanta energia da essere rivelata anche qui, a 7 miliardi di anni luce.
Solo un’affascinante curiosità? No, perché ora gli scienziati sperano di avere più dati per capire su come avvengono questi eventi, uno dei quali, il Big Bang, potrebbe aver originato tutto l’Universo.
La ricerca ha coinvolto più di 300 scienziati da tutto il mondo ed è stata pubblicata su Nature.
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Foto: Curtin University