Un esopianeta chiamato WASP-69b sta formando una coda simile a una cometa: è la sua atmosfera in fuga già nota, ma i nuovi dati provenienti dall’Osservatorio WM Keck di Maunakea (Hawaii) hanno dimostrato che la “scia” è ancora più lunga di quanto osservato in precedenza
L’atmosfera in fuga dell’esopianeta WASP-69b sta formando una coda simile a una cometa: il fenomeno era già noto, ma i nuovi dati provenienti dall’Osservatorio WM Keck di Maunakea (Hawaii) hanno dimostrato che la “scia” è ancora più lunga di quanto osservato in precedenza.
Come riporta il sito dell’Osservatorio, gli scienziati hanno studiato in passato l’esopianeta, che ha dimensioni paragonabili a quelle di Giova, concentrandosi sulla sua atmosfera in fuga e osservando solo una piccola scia di gas elio.
Ma durante una conferenza stampa tenutasi lo scorso 9 gennaio alla riunione dell’American Astronomical Society, un team di ricercatori guidato dalla University of California, Los Angeles (UCLA) ha annunciato che la coda è lunga più di 500 mila chilometri. Il risultato è stato ottenuto grazie ai dati dell’Osservatorio Keck.
Osservazioni precedenti suggerivano che WASP-69b avesse una coda modesta, o addirittura nulla – spiega Dakotah Tyler, prima autrice del lavoro – Tuttavia, siamo stati in grado di dimostrare in modo definitivo che la coda di elio di questo pianeta si estende almeno sette volte il raggio del pianeta gigante stesso
L’esopianeta dista 160 anni luce dalla Terra, ed è così vicino alla sua stella che un anno su questo mondo alieno dura solo 3,9 giorni terrestri. Questa posizione espone WASP-69b a radiazioni estreme, provocando la combustione della sua atmosfera.
Il sistema WASP-69b è un gioiello perché ci permette di studiare la perdita di massa atmosferica in tempo reale – spiega Erik Petigura, coautore del lavoro – Ciò rappresenta una rara opportunità per comprendere la fisica che modella migliaia di altri pianeti
Gli astronomi hanno utilizzato in particolare lo spettrografo nel vicino infrarosso (NIRSPEC) del Keck Observatory, catturando così la sequenza di eventi che mostra come la sua coda che si allunghi nel corso della fuga della sua atmosfera.
Ciò che ha veramente distinto Keck nelle nostre osservazioni è stata l’ampia area di raccolta del suo specchio, che ci ha permesso di rilevare una quantità di luce decisamente superiore proveniente dalla stella – rivela ancora Tyler – Questo, combinato con le capacità ad alta risoluzione dello strumento NIRSPEC, ci ha dato una sensibilità estremamente elevata per lo studio della velocità e dell’assorbimento totale dell’atmosfera sfuggita, che forti venti stellari hanno scolpito in una coda lunga e sottile
Sebbene WASP-69b abbia solo circa il 30% della massa di Giove, è il 10% più grande a causa del calore estremo della sua stella ospite, che espande la sua atmosfera prima che questa si allontani: l’atmosfera in fuga produce quindi un vento che interagisce violentemente con quello proveniente dalla stella ospite del pianeta, formando la coda di elio che è stata osservata.
Come sempre (o quasi), la scoperta è molto di più che una curiosità scientifica: lo studio diretto della perdita di massa atmosferica, infatti, è fondamentale per comprendere come i pianeti della nostra galassia si evolvono nel tempo insieme alle loro stelle.
WASP-69b sta perdendo circa 1 massa terrestre ogni miliardo di anni, ma con una massa totale quasi 90 volte quella della Terra, quindi il pianeta non corre il pericolo di perdere tutta la sua atmosfera durante la sua vita.
La ricerca è stata pubblicata su The Astrophysical Journal.
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Fonti: Keck Observatory / The Astrophysical Journal
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