Un enorme filamento si è staccato dalla superficie del Sole creando un vortice polare: “mai visto niente di simile”

Insolito vortice senza precedenti avvistato sul Polo Nord del Sole: cosa sta accadendo alla nostra stella madre? Gli scienziati stanno provando a trovare una risposta

Al nostro Sole è successo qualcosa di straordinariamente curioso. Qualche giorno fa gli scienziati sono rimasti meravigliati quando hanno assistito a una scena mai documentata fino ad ora: un enorme filamento di plasma si è sganciato dalla superficie solare, generando un grosso vortice sul Polo Nord del corpo celeste.

A catturare le immagini di questo affascinante fenomeno, durato circa 8 ore e caratterizzato da venti a una velocità di ben 96 km al secondo, il Solar Dynamics Observatory, il telescopio della Nasa lanciato nel 2010 per studiare la stella madre del nostro Sistema Solare. In poco tempo filmato, pubblicato sui social, è diventato virale e sta continuando a stregare esperti ed appassionati di astronomia.

In realtà gli scienziati osservano regolarmente i filamenti che si staccano dalla superficie solare. Si tratta, infatti, di eventi piuttosto comuni che diventano più frequenti in corrispondenza dell’aumento dell’attività magnetica della nostra stella.

Ma finora non avevano mai visto la formazione di un vortice polare – a una latitidune di 55 gradi – come quello registrato agli inizi di febbraio.

“Possiamo osservare il sole solo dal piano dell’eclittica, cioè quello in cui orbitano i pianeti” ha spiegato Scott McIntosh, fisico solare e vicedirettore del National Center for Atmospheric Research di Boulder (Colorado) ai microfoni di Space.com

Le dinamiche precise di questo episodio restano ancora avvolte nel mistero. Ciò che sappiamo è che il Sole ha un ciclo della durata di 11 anni durante il quale la sua attività raggiunge un minimo e un picco massimo, che provoca l’inversione dei poli magnetici. E il prossimo picco è atteso intorno all’estate del 2025. 

A fare chiarezza – probabilmente nei prossimi anni – potrebbe essere la missione Solar Orbiter dell’Agenzia spaziale europea. Secondo Scott McIntosh potrebbe essere necessario avviare una missione completamente nuova per dare delle risposte soddisfacenti a quanto accaduto.

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Fonte:  Space.com 

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