È ufficiale! La Luna si sta restringendo e le conseguenze imminenti hanno a che fare con i terremoti

Un recente studio rivela il restringimento della Luna e le sue implicazioni per le future missioni umane, evidenziando la necessità di valutare i rischi sismici nella pianificazione delle esplorazioni

Ebbene sì, la luna si sta rimpicciolendo. E non stiamo parlando della specifica fase lunare a cui assistiamo ogni 28 giorni in cui il nostro satellite diventa via via meno visibile, ma a quanto pare si starebbe proprio restringendo.

A confermare lo straordinario fenomeno il recente studio portato avanti dall’Istituto Smithsonian e pubblicato su The Planetary Science Journal secondo cui, alla stregua del processo che porta un’acino d’uva a diventare uva passa, il satellite terrestre ha visto ridurre la propria circonferenza di circa 45 metri. Tale fenomeno è stato attribuito al raffreddamento graduale del nucleo lunare nel corso di centinaia di migliaia di anni, causando la formazione di pieghe e crepe sulla superficie a seguito delle collisioni tra differenti parti della crosta. Questi eventi geologici non solo suscitano grande interesse scientifico, ma sollevano anche questioni pratiche per le prossime esplorazioni lunari.

La Valle Taurus-Littrow, teatro dell’atterraggio di Apollo 17, si trova sopra la faglia Lee-Lincoln, già teatro di numerosi sismi lunari. In particolare, il polo sud lunare, designato dalla NASA come punto di atterraggio per la missione Artemis III, si presenta come una delle aree più a rischio a causa delle faglie individuate da Thomas Watters e dal suo team, generate da uno dei terremoti più intensi mai registrati sul satellite, rilevato dai sismometri delle missioni Apollo più di cinquant’anni fa.

L’impatto dei terremoti lunari sulle missioni umane

Un tratto distintivo dei sismi lunari risiede nella loro durata, che contrariamente a quelli terrestri, può estendersi per ore. Il devastante terremoto verificatosi cinquant’anni fa, di magnitudo 5.0, durò un’intera giornata, presentando sfide notevoli per la sicurezza delle future esplorazioni umane sulla Luna.

La Lunar Reconnaissance Orbiter Camera (LROC) ha fornito immagini dettagliate delle scarpate lobate e delle faglie di spinta vicino al polo sud, confermando l’importanza di includere questi dati nella pianificazione delle future missioni e basi lunari. Watters evidenzia l’importanza di valutare attentamente la distribuzione e l’attività delle nuove faglie, nonché il rischio di formazione di ulteriori crepe, nel pianificare la collocazione e la sicurezza delle future basi permanenti lunari.

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Fonte: NextMePlanetary Science Journal

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