Domani un asteroide lungo oltre 400 metri “sfiorerà” la Terra (e non sarà così vicino per i prossimi 200 anni)

Marzo si apre con l'arrivo di un nuovo asteroide, tenuto sotto controllo dalle agenzia spaziali del mondo. Si chiama 1999 RM45

E’ davvero molto grande. Il suo diametro supera i 400 metri e domani passerà a breve distanza dalla Terra. Marzo si apre con l’arrivo di un nuovo asteroide, tenuto sotto controllo dalle agenzia spaziali del mondo. Si chiama 1999 RM45 e anche se volerà a distanza di sicurezza, rimane comunque un sorvegliato speciale per via delle sue imponenti dimensioni.

Noto dal 1999, questa roccia spaziale domani volerà a soli 2,9 milioni di km dalla Terra. Si tratta dell’approccio più ravvicinato dei prossimi secoli. Classificato come asteroide di classe Apollo, 1999 RM45 ha dimensioni paragonabili all’edificio del Campidoglio degli Stati Uniti. Esso è considerato un NEA, un Near Earth Object, letteralmente un oggetto ravvicinato e anche un PHA (potentially hazardous asteroids) dal Jet Propulsion Laboratory della Nasa proprio a causa dei suoi passaggi ravvicinati previsti con la Terra.

Già, parliamo di passaggi perché quella di domani non sarà l’unica visita della roccia. 1999 RM45, infatti, orbita attorno al sole ogni 796 giorni. In base alla sua luminosità e al modo in cui riflette la luce, è stato stimato che il diametro sia compreso tra 350 e 784 metri, rendendolo più grande del 90% degli asteroidi.

asteroide 2 marzo

©Spacereference

Approcci ravvicinati

L’orbita di 1999 RM45 è relativamente vicina all’orbita terrestre ed è stato calcolato che esso tornerà dalle nostre parti ben 9 volte nei prossimi decenni ma mai sarà così vicino. Domani, come anticipato, sarà a 2,9 milioni di km, circa 7 volte la distanza Terra-Luna. Il prossimo passaggio ravvicinato sarà il 24 agosto 2047 quando volerà a circa 29 milioni di km. Poi dovremo aspettare fino al 5 settembre 2095 per vederlo sfrecciare di nuovo dalle nostre parti a una distanza comunque doppia rispetto a quella di domani, circa 5 milioni di chilometri.

Un motivo in più, per gli scienziati, per osservarlo da vicino visto che asteroide e comete potrebbero fornire importanti indizi sull’origine del nostro sistema solare.

Fonti di riferimento: JPL/Nasa, Spaceweather, Spacereference

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