Un asteroide più grande dell’Imperial State Building che ci “saluterà” il 18 gennaio (ma a distanza di sicurezza)
Ne arriva un altro! Si chiama (7482) 1994 PC1 ed è un asteroide più grande dell’Imperial State Building che ci “saluterà” il 18 gennaio (ma a distanza di sicurezza). Pronto già lo streaming per chi vorrà seguire l’evento.
Scoperto per la prima volta nel 1994 dall’astronomo Robert McNaught presso il Siding Spring Observatory in Australia, l’asteroide passerà a una distanza di 1,93 milioni di chilometri dalla Terra, circa 5,15 volte la distanza Terra – Luna, per l’esattezza il 18 gennaio alle 22:51 ora italiana. Pur essendo classificato come ‘Potenzialmente pericoloso’, in realtà non vi è assolutamente alcun pericolo, anzi, ci aspetta uno spettacolo da ammirare.
Come spiega ScienceAlert, il corpo celeste ha un arco orbitale di soli 47 anni, che corrisponde al periodo di tempo tra le osservazioni nel nostro cielo notturno. L’ultimo avvicinamento è stato 89 anni fa, il 17 gennaio 1933, ad una distanza leggermente inferiore (ma ancora molto sicura) di 1,1 milioni di chilometri. Si prevede che la prossima volta si troverà a una distanza simile dalla Terra il 18 gennaio 2105.
Questa visita ravvicinata consentirà agli astronomi di saperne di più su un asteroide pietroso di tipo S, che appartiene al gruppo di asteroidi Apollo, il più comune che conosciamo con una lunghezza orbitale simile alla Terra: tra questi il (7482) 1994 PC1 che orbita attorno al Sole ogni 1 anno e 7 mesi nel tempo terrestre, a una distanza compresa tra 0,9 e 1,8 volte quella del nostro Pianeta.
(7482) 1994 PC1 viaggerà alla velocità di circa 19,56 chilometri al secondo rispetto alla Terra, il che significa che apparirà simile a una stella, “passeggiando” attraverso il cielo notturno per tutta la sera.
Con una magnitudine di 10, sarà però troppo debole per essere visto ad occhio nudo o con il binocolo. Ma con un telescopio da almeno 6 pollici, si potrebbe vedere. In particolare, come spiega EarthSky, bisognerà puntare lo strumento in cielo usando come riferimento la stella HIP 7620 (nella mappa il cielo del 18 gennaio alle 22:50 circa).
Per lo streaming è sufficiente collegarsi a questo link.
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Fonti: ScienceAlert / EarthSky
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