Astrofisica e patologia medica sembrano apparentemente due discipline molto diverse ma in realtà non lo sono. Ma cos'hanno in comune il nostro corpo e le se malattie con le stelle? Cos'è che accomuna le macchie solari con quelle del fegato? E come fa il Big Bang a essere legato alla fibrosi cistica? L'astrofisico Karel Schrijver, del Lockheed Martin Solar and Astrophysics Laboratory, e la moglie, Iris Schrijver, docente di patologia alla Stanford University, hanno unito i puntini in un nuovo libro, partendo dal presupposto che l'uomo è fatto di polvere di stelle
Astrofisica e patologia medica sembrano apparentemente due discipline molto diverse ma in realtà non lo sono. Ma cos’hanno in comune il nostro corpo e le sue malattie con le stelle? Cos’è che accomuna le macchie solari con quelle del fegato? E come fa il Big Bang a essere legato alla fibrosi cistica? L’astrofisico Karel Schrijver, del Lockheed Martin Solar and Astrophysics Laboratory, e la moglie, Iris Schrijver, docente di patologia alla Stanford University, hanno unito i puntini in un nuovo libro, partendo dal presupposto che l’uomo è fatto di polvere di stelle.
In uscita in inglese il 1° marzo, il libro ha un titolo che racchiude tutto: “Living With the Stars: How the Human Body Is Connected to the Life Cycles of the Earth, the Planets, and the Stars” (Vivere con le stelle: come il corpo umano è collegato ai cicli di vita della Terra, dei pianeti e delle stelle”.
Non una storia qualunque, ma la nostra, quella del corpo umano che cambia ogni istante, mescolandosi con ciò che lo circonda. Il corpo è sempre in evoluzione, le nostre cellule muoiono e vengono sostituite da quelle nuove a un ritmo incalzante. L’intero corpo si ricostruisce continuamente, quando il cibo e l’acqua che vengono portati al suo interno si trasformano in energia e “materiale da costruzione”.
Sottolineano gli autori che ci ricostruiamo continuamente utilizzando elementi catturati dal nostro ambiente, e siamo quindi collegati ad animali e piante intorno a noi, e ai batteri dentro di noi. Ma soprattutto siamo intimamente legati alla fornace nucleare del Sole e al vento solare, alle collisioni con asteroidi e ai cicli della nascita delle stelle, e anche al Big Bang.
Come? Il nostro corpo contiene le polveri delle stelle rilasciate nella galassia in esplosioni massicce risalenti a miliardi di anni fa, mescolate con atomi che solo relativamente di recente le hanno portate nell’atmosfera terrestre. “Tutto questo non è storia remota: il nostro corpo umano è inseparabile dalla natura intorno a noi e si intreccia con la storia dell’universo” spiegano.
I due coniugi sono stati intervistati dal National Geographic. Parlando dalla loro casa di Palo Alto, in California, hanno raccontato come tutto in noi sia nato dalle esplosioni cosmiche miliardi di anni fa, come i nostri corpi siano in un costante stato di degrado e rigenerazione: “Tutto ciò che siamo e tutto nell’universo e sulla Terra proviene dalla polvere di stelle e galleggia continuamente dentro di noi anche oggi. Ci si collega direttamente all’universo, ricostruendo i nostri corpi più e più volte nel corso della nostra vita” spiega Iris.
“Questa è stata una delle più grandi sorprese per noi in questo libro. Non ci eravamo mai resi conto di quanto fossimo mutevoli e che i nostri corpi erano fatti di resti di stelle massicce e delle esplosioni nelle galassie. Tutto il materiale del nostro corpo ha origine in quella polvere residua, e trova la sua strada nelle piante, e da lì nelle sostanze nutrienti di cui abbiamo bisogno per tutto ciò che facciamo, pensare, spostarci, crescere”.
Secondo quanto illustrato da Karel, nell’universo in origine c’erano solo idrogeno, elio e molto poco altro. L’elio non è nei nostri corpi, al contrario dell’idrogeno: “Le stelle sono come i reattori nucleari. Prendono un combustibile e lo convertono in qualcos’altro. L’idrogeno si trasforma in elio, e l’elio a sua volta dà origine a carbonio, azoto, ossigeno, ferro e zolfo, di cui tutti siamo fatti. Quando le stelle arrivano alla fine della loro vita, si gonfiano e si uniscono di nuovo insieme, gettando via i loro strati esterni”. E la maggior parte del materiale di cui siamo fatti proviene dalle stelle morenti. “Abbiamo roba in noi antica quanto l’universo ma anche alcune cose che sono atterrate qui forse solo un centinaio di anni fa. E tutto questo si mescola nei nostri corpi”.
L’universo, nella sua grandezza, si ricicla e mischia gli ingredienti di cui siamo fatti, rendendoci parte di qualcosa di grande, molto più della nostra immaginazione.
Francesca Mancuso
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