Agosto: il mese delle congiunzioni in questo 2016, oltre che delle tradizionali stelle cadenti. Dopo il quadrilatero Luna-Marte-Saturno-Antares, Marte e Saturno tornano in congiunzione, la sera del 25 agosto alla minima distanza angolare, nella costellazione dell’Ofiuco, ancora con Antares nei pressi a formare, di fatto, un triangolo.
Gran finale di agosto: in arrivo le congiunzioni Marte-Saturno e Venere-Giove
Agosto: il mese delle congiunzioni in questo 2016, oltre che delle tradizionali stelle cadenti. Dopo il quadrilatero Luna-Marte-Saturno-Antares, Marte e Saturno tornano in congiunzione, la sera del 25 agosto alla minima distanza angolare, nella costellazione dell’Ofiuco, ancora con Antares nei pressi a formare, di fatto, un triangolo.
E due sere dopo, il 27, arriva una congiunzione tanto difficile da osservare quanto spettacolare, Venere-Giove.
Finale di mese spettacolare in cielo dunque. Il 25 Marte e Saturno saranno alla loro minima distanza angolare, in una congiunzione piuttosto facile da osservare. La stella Antares resta nei paragi, formando un triangolo con i pianeti allineati. Come si vede nella mappa (cielo del 25 agosto alle ore 22 circa) il tutto avviene nella costellazione dell’Ofiuco.
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Il 26 del mese lo scenario non sarà molto diverso, quindi sarà possibile, eventualmente, una nuova osservazione. Ma soprattutto, il 27 arriva la congiunzione Venere-Giove. I pianeti, purtroppo, sono entrambi molto vicini all’orizzonte, quindi l’osservazione potrebbe non essere facilissima, ma talmente bella da far valere la pena provare in tutti i modi.
Si potrà tentare l’osservazione quando i pianeti saranno a circa 5° di altezza sull’orizzonte occidentale, il che avviene però quando il cielo è ancora illuminato dalle luci del crepuscolo. Come osserva l’UAI, saranno chiaramente favorite le località con l’orizzonte privo di ostacoli, ad esempio sulla costa tirrenica.
Come si vede nella mappa (27 agosto h 21 circa), Venere e Giove si trovano nella costellazione della Vergine e sono in realtà “uno dietro l’altro” e talmente vicini da non riuscire a distinguersi chiaramente. In realtà, non lontano loro, ma molto meno luminoso e ancora più basso, quindi praticamente inosservabile, si trova anche Mercurio.
Pronti con occhi e telescopio?
Roberta De Carolis