Secondo le ultime immagini, la cometa Atlas potrebbe disintegrarsi. Neanche lei sembra volersi avvicinare alla Terra in questo periodo
Atlas, la cometa più attesa del 2020 che avremmo dovuto ammirare a maggio sui nostri cieli, si sta invece sgretolando.
La sua visita era una delle più attese di tutto l’anno ma forse resteremo con la bocca asciutta. Sembra che anche lei non voglia saperne di avvicinarsi, in questo periodo di distanziamento sociale.
Un nuovo studio condotto dal Ningbo Education Xinjiang Telescope (NEXT) ha rivelato che la cometa sta dando dei segni tutt’altro che rassicuranti: probabilmente si disintegrerà. Le immagini scattate il 6 aprile scorso hanno mostrato uno pseudo-nucleo allungato allineato con l’asse della coda. Per gli scienziati si tratta di
“una morfologia coerente con un improvviso declino o cessazione della produzione di polvere”.
Negli ultimi mesi, Atlas ha fatto molto parlare di sé, suscitando particolare attenzione tra gli astronomi di tutto il mondo. Essa infatti si sta avvicinando velocemente al sole come poche altre volte è accaduto con altre comete.
Entro la fine di maggio 2020 prometteva di competere con Venere nel cielo al tramonto. Ma recenti sviluppi ritengono che questa possibilità possa svanire al pari della cometa stessa. Il 6 aprile, gli astronomi Quanzhi Ye dell’Università del Maryland e Qicheng Zhang del Caltech hanno riportato nuove immagini, in cui il nucleo della cometa sembra allungarsi
“come ci si aspetterebbe da una grave rottura”.
Anche le recenti misurazioni della posizione della cometa sembrano andare nella stessa direzione, come ha spiegato Karl Battams del Naval Research Lab di Washington DC, secondo cui è possibile che questo sia l’inizio della fine.
“L’orbita della cometa è ora influenzata da forze non gravitazionali che sono il risultato di gas che si sollevano dal nucleo della cometa e fanno sì che il nucleo si muova leggermente nella direzione opposta. La maggior parte delle comete attive lo sperimentano in una certa misura, ma le forze non gravitazionali di Atlas si sono attivate molto bruscamente e sono piuttosto forti”.
Inoltre, secondo lo scienziato Atlas è un frammento di una cometa più grande (non identificata) legata anche alla Grande Cometa del 1844:
“La frammentazione è un loro tratto familiare.”
Possiamo dire addio alla cometa ATLAS?
Non è ancora detta l’ultima parola. Queste splendide creature celesti sono spesso imprevedibili. Inoltre, è possibile che all’origine dell’allungamento del nucleo vi siano altri fattori.
“La cosa frustrante delle comete è che spesso non sappiamo esattamente cosa stiano facendo o perché lo stiano facendo. C’è ancora una possibilità che la cometa ATLAS stia semplicemente facendo una pausa” ha detto Battams.
Atlas rimarrà ancora a lungo un’osservata speciale. Scoperta il 28 dicembre 2019, essa era passata dalle nostre parti presumibilmente nel III millennio a.C. Attualmente è la cometa più luminosa del 2020 e si trova nella costellazione del Camelopardalis. Se non si distruggerà, essa raggiungerà il punto più vicino alla Terra il 23 maggio e il perielio (il più vicino al Sole) il 31, quando si troverà nella costellazione del Toro.
In quei giorni potrebbe essere ben visibile a occhio nudo. Purtroppo non possiamo sapere cosa accadrà ma incrociamo le dita sperando di ammirare uno spettacolo unico.
Fonti di riferimento: Spaceweather, Astronomical Telegram
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