Si tratta del volo più ravvicinato mai osservato. L'asteroide venuto a farci visita il 16 agosto scorso ci ha salutati da appena 2950 km
![asteroide record](https://www.greenme.it/wp-content/uploads/2020/08/pia24037_nasa.jpg)
©Nasa/Jpl-Caltech
Centinaia di asteroidi ogni anno si avvicinano alla Terra, monitorati dalle agenzie spaziali di tutto il mondo. Solitamente essi passano a distanza di sicurezza, a centinaia di migliaia di km dall’atmosfera. Così non è stato la scorsa domenica quando un asteroide è passato a meno di 3mila km da noi.
Una distanza davvero ridicola. Si tratta infatti del flyby, il volo più ravvicinato mai osservato finora. L’asteroide venuto a farci visita il 16 agosto scorso ci ha salutati da appena 2950 km. Un soffio, se si pensa che il corpo celeste più vicino a noi, la Luna, si trova a 384.400 km.
In ogni caso, rassicura l’Istituto Nazionale di Astrofisica, che nche nel caso di una collisione, la roccia spaziale era talmente piccola che – probabilmente – si sarebbe
“Mentre orbita attorno al Sole, la Terra non è sola nello spazio: sappiamo che si trova a navigare in mezzo a una vera e propria nube di asteroidi near-Earth che, sul medio periodo, in parte sono destinati a collidere con il nostro pianeta. Gli asteroidi near-Earth non sono tutti uguali. Sono pochi quelli più grandi di 1 km di diametro (solo 1000), ma a mano a mano che si scende con le dimensioni, il loro numero aumenta in modo esponenziale. La popolazione di asteroidi con pochi metri di diametro è stimata essere di centinaia di milioni di oggetti. Per questo motivo, capita abbastanza frequentemente che piccoli asteroidi facciano dei passaggi ravvicinati con la Terra (flyby), o che colpiscano direttamente il nostro pianeta, come nel famoso caso di 2008 Tc3. Nel recentissimo caso di 2020 Qg (alias Ztf0DxQ) si è trattato del flyby più stretto mai fatto da un asteroide near-Earth” spiega l’Inaf.
L’asteroide 2020 Qg è stato scoperto proprio durante il suo sorvolo, il 16 agosto 2020 alle 10:23 Ut dalla Zwicky Transient Facility (Ztf) di Monte Palomar, un telescopio in grado di riprendere 47 gradi quadrati di cielo. Con la Ztf ogni ora viene scansionata un’area pari al 10% dell’intera sfera celeste. Una potente arma, in grado di rilevare supernove, comete o asteroidi in avvicinamento.
Newly-discovered asteroid ZTF0DxQ passed less than 1/4 Earth diameter yesterday, making it the closest-known flyby that didn't hit our planet.@renerpho
Simulation: https://t.co/a81R100OwV
Higher-res GIF: https://t.co/4Wxn0YNpVb pic.twitter.com/SMtVRbjYOA— Tony Dunn (@tony873004) August 17, 2020
Secondo l’Inaf, quello appena passato poteva essere un asteroide near-Earth come tanti se ne scoprono ma circa 6 ore prima di essere scoperto, l’asteroide era passato a soli 2950 km al di sopra della superficie terrestre segnando un record: il suo volo è stato il più vicino a noi noto.
Il flyby si è verificato al di sopra dell’Oceano Indiano alle 04:10 Ut del 16 agosto, in pieno giorno. Ed è proprio questo il motivo che ha impedito la scoperta preventiva dell’asteroide: è arrivato dal lato diurno, come l’asteroide che ha dato luogo alla storica caduta di Chelyabinsk.
Per fortuna, anche se ci avesse colpiti si sarebbe distrutto a contatto con l’atmosfera visto che il suo diametro si aggirava tra i 3 e i 6 metri. Dopo la visita di domenica, 2020 QG si sta già allontanando da noi e almeno per i prossimi decenni non tornerà a sfioraci.
Fonti di riferimento: Nasa, Inaf
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