Asteroide Erois 433 oggi sfiora la Terra

L'asteroide Eros 433 sta per fare oggi il suo incontro ravvicinato con la Terra. Scoperto nel 1898, è stato il primo asteroide individuato tra i cosiddetti near-Earth object (Neo), gli oggetti del Sistema Solare la cui orbita si avvicina alla Terra.

L’asteroide Eros 433 sta per fare oggi il suo incontro ravvicinato con la Terra. Scoperto nel 1898, è stato il primo asteroide individuato tra i cosiddetti near-Earth object (Neo), gli oggetti del Sistema Solare la cui orbita si avvicina alla Terra.

La sua orbita lo porta periodicamente piuttosto vicino alla Terra (ha un perielio di 1,1 UA). È stato scoperto il 13 agosto del 1898 da August Charlois e Carl Gustav Witt, in modo indipendente. Eros è un asteroide di tipo S, composto cioè principalmente da silicati, di forma irregolare con dimensioni di 33 × 13 × 13 km.[9] La sua distanza media dal Sole è di 217,5 milioni di km, pari a circa 1,5 UA.

Questo oggetto è stato il primo asteroide ad essere visitato da una sonda, l’americana Near (Near Earth Asteroid Rendezvous), che vi è atterrata il 12 febbraio del 2001, dove ha condotto analisi chimiche del suolo. Eros passerà ad una distanza di circa 30 milioni di chilometri dalla Terra, il passaggio più vicino dell’asteroide Eros dal 1975. Ma, anche in questo caso, non ci sarà alcun pericolo di impatto con la Terra.

Inizio d’anno decisamente turbolento, quindi, per il Pianeta Terra: dopo l’eruzione solare, una delle più importanti che si sono verificate negli ultimi anni, che ha colpito il campo magnetico della terra creando interferenze sulle comunicazioni satellitari e stupende aurore boreali, altri due asteroidi hanno fatto visita al nostro Pianeta.

Oltre ad Eros 433, il primo a sfiorare la Terra nel 2012 è stato l’asteroide 2012 BX34, lo scorso 27 Gennaio. Grande quanto un autobus, con una dimensione compresa tra i sei ed i 19 metri di diametro, 2012 BX34 nel momento del massimo avvicinamento è passato a “soli 59.000 chilometri dal nostro pianeta“, ha spiegato l’astrofisico Gianluca Masi, curatore scientifico del Planetario di Roma e responsabile del Virtual Telescope. Quindi davvero molto vicino “se pensiamo che la Luna dista dalla Terra 380.000 chilometri ed è quindi sei volte più lontana” conclude Masi. Ma, se fosse entrato in rotta di collisione con il nostro pianeta, si sarebbe disintegrato prima di toccare la Terra.

Niente da temere dunque?

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