Questa notte un asteroide verrà a farci visita. Si chiama EF 2020 e passerà a distanza ravvicinata dalla Terra. Nessun pericolo per il nostro pianeta
Un asteroide si sta avvicinando sempre di più alla Terra e oggi passerà a distanza ravvicinata dal nostro pianeta. A rivelarlo è la Nasa, che sta osservando la traiettoria della roccia spaziale. L’asteroide potrebbe anche impattare ed esplodere a contatto con la nostra atmosfera.
Paura nella paura? No, non abbiamo nulla di cui preoccuparci. Secondo i calcoli dell’Agenzia spaziale americana anche se l’asteroide 2020 EF arriverà a una distanza davvero ridotta dal nostro pianeta, si tratta pur sempre di milioni di km.
Secondo le stime, esso raggiungerà la distanza minima dalla Terra nel cuore della notte, alle 4.15 ora italiana (23.15 EDT). In quel momento si troverà a 6,2 milioni di km dal centro del nostro pianeta.
L’asteroide è monitorato dal Center for Near-Earth Object Studies (CENOS) della NASA. Oltre alla grande distanza, sono le dimensioni a non destare preoccupazioni visto che il suo diametro è di circa 30 metri. Non poco ma abbastanza da frantumarsi completamente a contatto con la nostra atmosfera. L’asteroide inoltre viaggia a una velocità di 16mila kmh.
Le rocce spaziali come 2020 EF vengono classificate come asteroidi Aten e sono accomunate da un fatto: le orbite si avvicinano e addirittura si intersecano con quelle della Terra. In altre parole, la loro orbita ha il semiasse maggiore inferiore a un’unità astronomica. Il nome del gruppo deriva da quello dell’asteroide Aten, il primo oggetto di questo tipo a essere stato scoperto.
Nel caso specifico di 2020 EF, esso segue un’orbita molto ampia attorno al sole, che coincide quasi con quella della Terra.
Quella di domani non sarà l’unica visita che riceveremo. Dopo EF 2020, la Terra sarà avvicinata visitata dall’asteroide 2020 DP4, che viaggia a una velocità maggiore ed è molto più grande (55 metri circa). Quest’ultimo passerà a distanza ravvicinata (1,351 milioni di km) il 23 marzo alle 5.36 del mattino. Anche in quel caso non corriamo rischi.
Essendo così piccoli, entrambi esploderanno se entreranno a contatto con l’atmosfera terrestre.
Fonti di riferimento: Nasa, Ibtimes
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