Gran parte dell’acqua della Terra probabilmente proviene dal vento solare, lo studio

Particelle spinti dal vento solare avrebbero dato luogo a reazioni chimiche che potrebbero essere alla base della formazione dell’acqua

Le particelle di polvere provenienti da alcuni asteroidi, spinte dal vento solare, avrebbero dato luogo a reazioni chimiche che potrebbero essere alla base della formazione dell’acqua sul nostro Pianeta

La Terra è, per quello che ne sappiamo, l’unico pianeta del Sistema Solare in cui è presente l’acqua e – di conseguenza – la vita. Finora, tuttavia, gli scienziati non avevano ancora compreso l’origine misteriosa del liquido della vita, ma ora sorge una nuova ipotesi: il Sole. Un po’d’acqua sul nostro pianeta, a quanto pare, potrebbe essere stata creata da un fiume di particelle cariche generato dall’atmosfera del Sole miliardi di anni fa: l’interazione fra vento solare e minuscole particelle di polvere presenti su alcuni asteroidi avrebbe potuto dare luogo ad una piccola quantità di acqua, e questo potrebbe spiegare parte del liquido che troviamo qui sul nostro pianeta.

Già tutti gli scienziati concordano nel sostenere che la maggior parte dell’acqua presente sul nostro Pianeta abbia in realtà un’origine extraterrestre: alcuni asteroidi di tipo C situati nella regione di Giove- Saturno sarebbero i corpi “genitori” di meteoriti di condrite carbonacea – un particolare tipo di roccia primordiale contenente acqua e tracce di materiale organico (inclusi a volte amminoacidi, alcuni dei quali presenti anche negli esseri viventi sul nostro Pianeta), che avrebbe potuto introdurre l’acqua sulla Terra.

Tuttavia, le condriti carbonacee non sono l’unico modo in cui l’acqua è arrivata sul nostro Pianeta nelle prime fasi della sua esistenza, anche altri tipi di meteoriti ricchi di acqua avrebbero potuto fare lo stesso, soprattutto perché le condriti carbonacee non possono rappresentare l’intero bilancio idrico della Terra. Asteroidi condriti più vicini alla Terra, come per esempio Itokawa, potrebbero essere stati investiti nel passato da venti solari che, a contatto con i materiali presenti sulle loro superfici, avrebbero potuto contribuire alla formazione dell’acqua sul Pianeta Azzurro.

Da esperimenti condotti in laboratorio, è emerso che gli ioni idrogeno volatili (presenti nei venti solari) reagiscono con i minerali di silicato (come quelli presenti sulla superficie degli asteroidi), risultando in acqua come sottoprodotto; inoltre, studi di microscopia elettronica e spettroscopia elettronica hanno trovato prove dirette di H20 all’interno di particelle di polvere extraterrestre in passato.

Per esplorare ulteriormente questo campo d’indagine, i ricercatori si sono rivolti all’asteroide di tipo S, Itokawa, per vedere se questo oggetto contenesse un “serbatoio volatile” di isotopi simile a quello del vento solare. Basandosi su una tecnica nota come tomografia a sonda atomica, gli scienziati hanno misurato l’abbondanza di acqua trovata all’interno della polvere dell’asteroide Itokawa e hanno trovato particelle di idrossido e di acqua – a dimostrazione del fatto che gli ioni idrogeno trasportati dal vento solare sono stati “impiantati” nella roccia, immagazzinando acqua dove non può essere toccata.

I risultati di questo studio suggeriscono che i granelli di polvere isolati nello spazio potrebbero rappresentare un’importante fonte di acqua “fluttuante” nel nostro Sistema Solare, che potremmo potenzialmente raccogliere in futuro e utilizzare in settori come quello delle missioni spaziali: se fosse possibile “estrarre” l’acqua da queste particelle, gli astronauti non sarebbero costretti a trasportare rifornimenti dalla Terra.

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Fonte: Nature Astronomy

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