Gli scavi nell’area del monastero dei Santi Ilario e Benedetto a Dogaletto di Mira da parte dell’Università Ca’ Foscari Venezia hanno fatto emergere le fondazioni di alcuni dei pilastri della basilica triabsidata medievale
Gli scavi archeologici condotti nell’area del monastero dei Santi Ilario e Benedetto a Dogaletto di Mira, grazie a un cofinanziamento tra l’Università Ca’ Foscari di Venezia, il Comune di Mira, la Fondazione Università Ca’ Foscari, e con l’approvazione del Ministero della Cultura, hanno fornito interessanti risultati durante la campagna del 2023.
Le ricerche, iniziate ad agosto, hanno confermato in larga parte i dati ottenuti dalle indagini geofisiche precedenti, portando alla luce dettagli significativi. Tra le scoperte più rilevanti si è confermata la presenza delle fondazioni di alcuni pilastri della celebre basilica triabsidata medievale, la cui esistenza era stata identificata solo da tracce intangibili, come una fotografia dell’epoca.
Oltre alla basilica, è stata identificata un’altra chiesa più antica a tre navate, di dimensioni più contenute, le cui fondazioni robuste sono state realizzate con grandi blocchi di pietra. Un’eccezionale sorpresa è stata la scoperta di un frammento di stele funeraria di epoca romana, raffigurante una donna velata, che è stato utilizzato come materiale da costruzione per le fondamenta delle strutture.
Il sito era un importante luogo legato alle origini del ducato
La direzione scientifica dello scavo è affidata al Prof. Sauro Gelichi, Ordinario di Archeologia Medievale, con la supervisione esecutiva della dott.ssa Elisa Corrò, archeologa ed esperta in digital humanities al Venice Centre for Digital and Public Humanities. Il lavoro sul campo è condotto da un team di archeologi dell’Università Ca’ Foscari, guidato dal dott. Alessandro Alessio Rucco, e conta sulla collaborazione della geologa dott.ssa Sandra Primon.
Il monastero dei Santi Ilario e Benedetto, situato tra le attuali Malcontenta e Gambarare, rappresenta un importante luogo legato alle origini del ducato (IX secolo) e assume un ruolo simbolico nella ricostruzione delle dinamiche insediative tra l’VIII e il XIII secolo nella laguna di Venezia.
Sebbene nulla di visibile rimanga del monastero, gli scavi precedenti hanno rivelato una basilica medievale a tre navate, mosaici pavimentali e reperti tombali. Le ricerche archeologiche sono riprese negli anni 2000 e hanno avuto una nuova spinta nel 2020 grazie a un finanziamento del Comune di Mira.
Dopo una pausa di circa dieci anni, la collaborazione tra l’università e il comune è stata rinnovata, con attività di indagine geofisica pianificate in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Venezia e Laguna. Le indagini geofisiche hanno fornito informazioni significative sulla presenza di strutture archeologiche ancora sepolte nell’area ipotizzata come luogo di fondazione del monastero.
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Fonte: Università Ca’ Foscari di Venezia
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