Negli scarichi delle terme adiacenti al Vallo di Adriano è stato fatto un ritrovamento inestimabile. Sono infatti state rinvenute gemme preziose risalenti a 2000 anni fa, probabilmente perse da militari e aristocratici romani durante i bagni, con i vapori caldi che le hanno scollate dalle incastonature.
Ha dell’incredibile quanto rinvenuto negli scarichi delle terme in un sito dell’odierna Carlisle, adiacente al più importante forte romano sul Vallo di Adriano, nell’Inghilterra settentrionale. A tutti capita di essere un po’ sbadati, distratti e superficiali e perdere qualche gioiello, magari risucchiati proprio negli stabilimenti termali. Qui però si tratta di gemme preziose dal valore inestimabile smarrite nell’oblio degli scarichi di vasche di acqua calda, piscine e saune.
Parliamo di Ametiste incise con l’immagine di Venere che regge un fiore o uno specchio, di un diaspro rosso-marrone con raffigurato un satiro seduto su una roccia accanto a una colonna sacra. Pietre rimaste lì intatte da 2000 anni dopo che gli antichi romani di stanza in Britannia le avevano perse.
Con tutta probabilità si sono semplicemente scollate dalle loro incastonature, con la colla indebolita nei bagni di vapore, e poi venivano semplicemente gettate negli scarichi quando le piscine e le saune venivano pulite. Ora però, fortunatamente, gli archeologici inglesi le hanno ritrovate, tra strati di terra e limo, incrostate ma ancora meravigliose.
Cosa potrebbe essere successo
Il “bottino” è ghiotto: ben trenta pietre preziose. Gemme rarissime, che sono state datate dagli esperti tra il II e il III secolo d.C. e che si suppone appartenessero a personalità di spicco dell’élite romana, come militari e aristocratici. Sono pietre minuscole: ciascuna ha infatti un diametro di appena pochi millimetri, con la più grande che misura 16 mm. Tuttavia, le immagini incise sono “di straordinaria fattura”, secondo gli archeologi, mostrando la grande maestria dell’epoca.
Frank Giecco, un esperto di Britannia romana che sta guidando gli scavi nella zona, ha commentato così il ritrovamento al The Guardian:
È incredibile. Ha catturato l’immaginazione di tutti. Cadevano dagli anelli delle persone che usavano le terme. Erano incastonati con una colla vegetale e, nel caldo e nel sudore dei bagni, sono caduti dalle incastonature degli anelli. Potrebbero anche non aver notato quella perdita fino a quando non sono tornati a casa perché erano le pietre a cadere dagli anelli, anche se abbiamo anche trovato un anello con un’incastonatura.
Ha infatti spiegato cosa potrebbe essere accaduto:
Il metallo si espande. Se la pietra non è fissata correttamente, può cadere, come accade oggi con le persone che fanno il bagno. Immagino che le gemme recuperate dallo scarico siano state accumulate nel corso del tempo e dobbiamo ricordare che molte persone usavano quelle terme.
I ritrovamenti dimostrano la sfarzosità del complesso balneare
Come accennato, l’area termale del ritrovamento era vicina al più importante forte romano sul Vallo di Adriano, la frontiera settentrionale dell’Impero, che ospitava un’unità di cavalleria d’élite e aveva collegamenti con la corte imperiale. Gli scavi continueranno, ma le prove recuperate finora – comprese le piastrelle con il timbro imperiale – suggeriscono che il complesso balneare era monumentale e sfarzoso. Giecco ha precisato:
Non si trovano queste gemme nei siti romani di basso livello. Non si tratta quindi di un oggetto che poteva essere indossato dai poveri.
Gli intagli appena scoperti includono temi militari, come il dio Marte che impugna una lancia, e di fertilità, in particolare l’immagine di un topo che sgranocchia un ramo (i romani consideravano i topi come simboli di rinascita o fertilità).
I ritrovamenti a seguito del drenaggio comprendono anche più di 40 fermagli per capelli da donna e 35 perline di vetro, probabilmente provenienti da una collana.
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Fonte: The Guardian
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