Trovate migliaia di pietre gufo dell’età del Rame, potrebbero essere opera dei bambini

Un nuovo studio scientifico suggerisce che alcune misteriose pietre dell'età del Rame raffiguranti gufi potrebbero essere state decorate dai bambini della comunità per gioco, dandoci un'immagine del tempo. Non tutti gli archeologi concordano però con questa nuova ipotesi

Gli archeologi ne hanno trovate a migliaia nei luoghi di sepoltura e nei pozzi della penisola iberica. Sono misteriose pietre di ardesia dell’età del Rame e e raffigurano dei gufi. Grandi quanto il palmo di una mano, queste pietre avrebbero tra 5.500 e i 4.750 anni. Da tempo gli esperti si interrogano sulla loro funzione, ritenendoli oggetti rituali, ma di recente è stata avanzata un’ipotesi differente.

Le antichissime incisioni presenti sulle placche potrebbero essere state realizzata dai bambini per gioco. Questa la nuova chiave di interpretazione proposta da un studio pubblicato nei giorni scorsi sulla rivista Scientific Reports.

Gli studiosi guidati da Juan J. Negro del Consiglio superiore delle ricerche scientifiche spagnolo hanno osservato 100 pietre e i motivi geometrici di ciascuna. Le incisioni di varia complessità sono state confrontate con i disegni di bambini delle scuole elementari, suggerendo che quei tratti potrebbero essere proprio opera dei più piccoli.

Queste incisioni non richiedevano competenze specifiche né si trattava di un lavoro complesso. Probabilmente era un passatempo dell’epoca. I bambini iberici dell’età del Rame avrebbero inciso le placche di ardesia con strumenti appuntiti realizzati con selce, quarzo o rame.

pietre gufi

@Scientific Reports

In alcune di queste misteriose pietre è possibile identificare chiaramente due rapaci: la civetta Athene noctua, e il gufo comune Asio otus, uccelli che con ogni probabilità i nostri antenati erano abituati a vedere di frequente nell’area.

gufi pietre

@Scientific Reports

Oggetti simili a gufi realizzati in pietra forniscono forse uno dei pochi scorci del comportamento infantile nella documentazione archeologica delle antiche società europee, scrivono i ricercatori nello studio.

Molte placche presentano dei fori. Finora gli archeologi hanno creduto che queste potessero essere state fissate su una parete, ma il team guidato da Negro ritiene invece che quei fori potrebbero essere stati realizzati per inserire le piume dei rapaci, realizzando dei ciuffi e rendendo le placche ancora più realistiche.

Non tutto il mondo accademico concorda sull’attendibilità delle nuove ipotesi. Alcuni studiosi, come Jonathan Thomas dell’Università dell’Iowa, contestano la mancanza di prove concrete per attribuire effettivamente le incisioni ai bambini. Secondo il suo parere il confronto con i disegni di oggigiorno non avrebbe realmente validità scientifica.

Se i bambini, come il più grande gruppo demografico di queste comunità, li facessero, questo tipo di placche dovrebbe essere molto più comune, quando, in realtà, quelle placche con qualità simili a gufi costituiscono solo il 4% circa di tutte le placche, ha dichiarato invece Katina Lillios dell’Università dell’Iowa.

Il team di Negro non esclude comunque la possibilità che queste pietre con gufi incisi possano essere state utilizzate in seguito come offerte nei rituali funebri.

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Fonte: Scientific Reports

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