Un gruppo di ricerca guidato dalla Chinese Academy of Science ha trovato la tenia marina endoparassita intrappolata nell’ambra del Cretaceo. La scoperta dimostra che questi parassiti, il più comune dei quali è chiamato anche Verme Solitario, colpivano gli apparati digerenti già 99 milioni di anni fa
Le terribili tenie colpivano già 99 milioni di anni fa. Lo dimostra la scoperta opera di un gruppo di ricerca guidato dalla Chinese Academy of Science. Gli scienziati hanno infatti trovato la tenia marina endoparassita intrappolata in un campione di ambra del Cretaceo.
I Cestodi, comunemente noti come tenie, sono una vasta classe di organismi di circa 5.000 specie descritte finora. E questo eccezionale ritrovamento fornisce la prova del primo fossile di una tenia, fornendo così nuove informazioni sull’evoluzione iniziale di queste specie.
Le tenie, come è noto, infettano tutti i principali gruppi di vertebrati, compresi gli esseri umani e il bestiame, e si trovano in quasi tutti gli ecosistemi marini, d’acqua dolce e terrestri. Le loro dimensioni sono variabili e vanno da meno di un millimetro a più di 30 metri di lunghezza.
Sono solitamente caratterizzate da adulti con uno scolice, un collo corto e un corpo segmentato costituito da più gruppi di genitali. Il loro scolice è tipicamente dotato di uncini, ventose o tentacoli uncinati che li aiutano ad aggrapparsi al tratto alimentare dei loro ospiti.
La maggior parte delle tenie ha un ciclo vitale parassitario obbligato che coinvolge due o tre ospiti. Non hanno bocca né tratto digestivo e assorbono i nutrienti direttamente dall’intestino dei loro ospiti, che, quando infettati, manifestano improvviso dimagrimento dovuto al “furto” di sostanze nutritive.
Leggi anche: Tenia del cane: cos’è, cause, sintomi e terapia
L’ordine Trypanorhyncha è il gruppo di tenie più diversificato nel regno marino e comprende uno dei parassiti dei pesci marini più diffusi e facilmente riconoscibili. Questi parassiti sono caratterizzati da un apparato tentacolare unico con quattro tentacoli con uncini come estensioni delle guaine tentacolari all’interno dello scolice. Le loro larve infettano un’ampia gamma di invertebrati marini (ad esempio, crostacei) e teleostei, e i loro adulti si trovano nello stomaco e nell’intestino di squali e razze.
Le analisi rispetto ai dati fossili dell’ospite stimano che le tenie tripanorinchi hanno probabilmente avuto origine intorno al confine Triassico/Giurassico circa 200 milioni di anni fa, ma i loro fossili non sono mai stati trovati.
La documentazione fossile delle tenie è estremamente scarsa a causa dei loro tessuti molli e degli habitat endoparassitari – Wang Bo, che ha guidato il lavoro – il che ostacola notevolmente la nostra comprensione della loro evoluzione iniziale
Secondo i ricercatori, questo fossile mostra caratteristiche esterne ed interne uniche più coerenti con i tentacoli, inclusa la morfologia dell’uncino, delle tenie tripanorinchi esistenti che parassitano principalmente squali e razze.
Presunte uova di tenia erano state segnalate da un coprolite di squalo del Carbonifero, ma l’unica documentazione fossile ampiamente accettata prima del Quaternario è limitata alle uova scoperte nel coprolite di uno squalo del Permiano, suggerendo che la relazione tra tenie ed elasmobranchi vertebrati era già stata stabilita a quel tempo. Sebbene sia stato segnalato un embrione di tenia all’interno di un uovo, è discutibile a causa della mancanza di caratteristiche confermate.
Questo studio, che fornisce un esempio eccezionale di endoparassita marino intrappolato nell’ambra. Con questa scoperta, inoltre, i ricercatori hanno dimostrato che l’ambra può preservare la struttura interna degli elminti (tra cui le tenie per l’appunto).
Il lavoro è stato pubblicato su Geology.
Fonti: Chinese Academy of Science / Geology
Non vuoi perdere le nostre notizie?
- Iscriviti ai nostri canali Whatsapp e Telegram
- Siamo anche su Google News, attiva la stella per inserirci tra le fonti preferite
Leggi anche: