Un corpo mummificato costituito da pezzi di diversi animali (e altre sostanze), oggetto di venerazione da secoli: ma di cosa si tratta davvero?
La fantomatica sirena mummificata di Enjuin non sarebbe altro che un fantoccio creato per spaventare i creduloni ed estorcere denaro: è quanto affermano gli scienziati della Kurashiki University of Science and the Arts, che hanno condotto numerosi test e analisi per capire cosa ci fosse dietro uno dei manufatti più venerati del Giappone.
La “mummia” di Enjuin era stata trovata in una scatola nel tempio di Enjuin ad Asaguchi (nella prefettura di Okayama): il biglietto che l’accompagnava spiegava che si trattava di “una sirena catturata in una rete al largo di Tosa […] nell’era Genbun [1736-1741 d.C.]”.
Difficile che si trattasse di una vera sirena, eppure per secoli la piccola mummia è stato oggetto di venerazione e destinatario di preghiere e suppliche – anche nella recente era Covid, quando molti devoti di rivolgevano a lei nella speranza che potesse fermare la diffusione del virus.
In realtà, si tratta di un oggetto creato ad arte mettendo insieme pezzi di diversi animali – come dimostrano le radiografie e le scansioni di tomografia computerizzata (TAC) effettuate dai ricercatori giapponesi. La “sirena mummificata” è composta quasi completamente da parti di animali, a cui sono stati aggiunti carta, pittura e colla.
La parte inferiore, quella con la coda da sirena, è costituita da pinne dorsali, anali e pelviche appartenenti a diverse specie di pesci. La pelle di pesce palla è stata usata invece per coprire le braccia, le spalle, il collo e le guance. I peli usati per creare i capelli apparterrebbero a un mammifero, e sempre da un mammifero proverrebbe anche la cheratina utilizzata per realizzare le unghie.
Per quanto riguarda le componenti inorganiche, la parte superiore della “sirena” sarebbe stata realizzata con carta e stoffa: infine, l’imbottitura di tutto il corpo sarebbe costituita da cotone mescolato con una sostanza simile al gesso.
Lo scopo di questa creazione era quello di estorcere denaro ai fedeli creduloni, che versavano offerte al fantoccio per non rischiare di rimanere sterili.
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Fonte: Università della Scienza e delle Arti di Kurashiki
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