Ritrovate nuove specie di felini dai denti a sciabola in Africa: l'importante scoperta paleontologica rivela il passato evolutivo dei predatori preistorici
Circa 6-7 milioni di anni fa, si sviluppò un variegato gruppo di predatori con lunghe zanne, noti come felini dai denti a sciabola. Questi formidabili predatori vagavano nell’Africa preistorica e rappresentavano alcuni dei più grandi cacciatori delle praterie e delle savane del loro tempo.
Per lungo tempo, l’Africa fu il principale territorio di questi felini e fu il continente in cui si evolsero e diversificarono diverse specie principali. Queste specie dimostrarono una straordinaria capacità di adattarsi alle mutevoli condizioni di un pianeta in costante trasformazione. Nel tardo Pliocene, alcune di queste specie contribuirono alla ricchezza della fauna di quell’epoca nella zona di Langebaanweg, a nord delle periferie di Città del Capo, in Sudafrica.
Esattamente in quella zona, di recente sono state rinvenute nuove specie di felini dai denti a sciabola, grazie alle ricerche del paleontologo Alberto Valenciano dell’Università Complutense di Madrid e del suo team. Per Valenciano, questo ritrovamento è stato il culmine di una vita di studi. Fin dall’inizio del suo dottorato, il suo obiettivo principale era costruire il primo albero genealogico dei felini dai denti a sciabola, comprendente le varie specie che avevano sviluppato lunghe zanne a sciabola come principale strumento di caccia negli ultimi 7 milioni di anni.
L’analisi filogenetica condotta sui fossili ha anche fornito importanti informazioni sul paleoambiente africano antico. Queste scoperte hanno aiutato a comprendere meglio la distribuzione dei grandi carnivori in Africa orientale nel tardo Pliocene e nel Pleistocene. Sorprendentemente, questa distribuzione è stata differente da quanto ipotizzato in passato, soprattutto a partire dalla prima metà del secolo scorso.
Dinofelis werdelini e Lokotunjailurus chimsamyae
Le nuove specie, identificate come Dinofelis werdelini e Lokotunjailurus chimsamyae, erano più piccole di alcune forme che si sarebbero sviluppate successivamente, ma si erano perfettamente adattate al clima arido. Questa caratteristica le rendeva più snelle, le specie ideali per sopravvivere in un ambiente con risorse limitate per i predatori.
Per identificare le nuove specie e costruire l’albero genealogico, Valenciano e i suoi colleghi hanno studiato attentamente le caratteristiche fisiche e morfologiche di ogni specie. Hanno prestato particolare attenzione alla forma e alla curvatura dei denti, oltre alla struttura della mascella e del cranio, poiché tutto ciò era direttamente collegato alle dimensioni e alla forma degli incisivi.
La presenza di queste nuove specie, classificate nei gruppi dei felini Machairodontini e Metailurini, ha consentito agli scienziati di ricostruire l’habitat dell’area durante la transizione tra il tardo Pliocene e i primi anni del Pleistocene. In quel periodo, l’ambiente era costituito principalmente da una combinazione di foreste e praterie, con una tendenza alla progressiva desertificazione. Questo fenomeno ha avuto gravi conseguenze anche per i primati, e ha contribuito all’evoluzione del bipedismo umano.
Questi felini dai denti a sciabola hanno convissuto per un lungo periodo con i nostri antenati, durante una delle crisi climatiche più gravi degli ultimi 10 milioni di anni. Tuttavia, a differenza di altre regioni come l’Africa settentrionale o l’Europa, dove i cambiamenti climatici hanno devastato completamente le comunità animali e vegetali, in Africa questi felini e i primati si sono rapidamente diversificati e diffusi in tutto il continente e oltre. Un aspetto interessante è che le nuove specie scoperte in Sudafrica mostrano somiglianze con le tigri dai denti a sciabola di Yuanmou, in Cina. Questo suggerisce una stretta relazione evolutiva tra i due gruppi, un po’ come quella tra esseri umani e scimpanzé.
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Fonte: iScience
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