Un team di paleontologi ha scoperto nuovi fossili di scorpioni marini giganti in Australia, appartenenti ai periodi Siluriano e Devoniano: questi ritrovamenti forniscono nuove prove sulla capacità migratoria e sul misterioso gigantismo di queste antiche creature estinte
Un tempo, il mare era abitato da creature tanto gigantesche quanto inquietanti: scorpioni marini grandi come esseri umani, che vagavano negli oceani milioni di anni fa. Recentemente, un gruppo di scienziati ha scoperto nuovi fossili in Australia che gettano luce su questi antichi predatori e sui misteri legati alla loro improvvisa scomparsa. Cosa ci può raccontare il passato di queste creature sul mondo in cui viviamo oggi?
Un team di paleontologi provenienti dall’American Museum of Natural History, dall’Australian Museum Research Institute e dal WB Clarke Geoscience Center in Australia ha portato alla luce nuove prove riguardanti gli euripteridi pterigotidi, scorpioni marini giganti vissuti durante i periodi Siluriano e Devoniano. I risultati dello studio sono stati pubblicati sulla rivista Gondwana Research.
Gli euripteridi, appartenenti alla famiglia Pterygotidae, erano un gruppo di giganteschi scorpioni marini, alcuni dei quali potevano raggiungere dimensioni paragonabili a quelle di un essere umano adulto. Questi artropodi vivevano circa 444 milioni di anni fa, durante l’era Paleozoica, ma non si ha traccia della loro esistenza dopo circa 393 milioni di anni fa, suggerendo che siano scomparsi a causa di cambiamenti ambientali.
Le implicazioni sulla migrazione degli euripteridi
Il gruppo di ricerca ha sottolineato che, fino a oggi, erano poche le prove dell’esistenza di pterigotidi nell’attuale Australia, principalmente a causa della scarsità di ricerche in quella regione. Per colmare questa lacuna, hanno studiato formazioni rocciose nel Nuovo Galles del Sud, individuando nuovi esemplari di euripteridi pterigotidi risalenti al Siluriano (443,8-419,2 milioni di anni fa) e al Devoniano (419,2-358,9 milioni di anni fa).
I fossili ritrovati, principalmente esoscheletri, appartenevano a due specie: Pterygotus e Jaekelopterus, i più grandi scorpioni marini mai esistiti, praticamente identici a quelli scoperti in altre parti del supercontinente Gondwana. Questa scoperta suggerisce che queste creature avessero la capacità di attraversare l’oceano, un’impresa che avrebbe richiesto loro di percorrere migliaia di chilometri.
Il team ipotizza che il gigantismo di questi scorpioni marini potrebbe aver facilitato la loro migrazione su lunghe distanze, anche se non escludono che il rapporto di causa-effetto possa essere stato opposto. Tuttavia, la loro improvvisa estinzione rimane un enigma. I ricercatori continueranno a studiare queste creature, nella speranza di comprendere le cause della loro scomparsa.
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Fonte: Gondwana Research
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