Scoperte tracce di artigli di giganteschi orsi preistorici in una grotta inesplorata per migliaia di anni

Nella Spagna meridionale è stata identificata una immensa cavità, la più alta della regione di Murcia, con all'interno segni di artigli di orsi preistorici. Si tratta di una scoperta dal valore geologico ed archeologico inestimabile, motivo per cui la grotta non sarà visitabile prima della fine di tutte le ricerche scientifiche

Sugli orsi delle caverne, nome scientifico Ursus spelaeus, si è parlato tanto. Questa plantigradi vissero nel Pleistocene, si estinsero durante l’ultima glaciazione e con ogni probabilità furono gli orsi più grandi mai esistiti sulla Terra. Popolavano pressoché tutta l’Eurasia, ma gli esperti non pensavano che potessero spingersi così a sud nella penisola iberica.

Una recente scoperta ha ribaltato quanto si era finora creduto. I ricercatori della Universidad de Murcia e Universitat Jaume I hanno provato la presenza di orsi delle caverne nella regione di Murcia dopo aver identificato segni di artigli di esemplari di oltre 3 metri in una grotta mai esplorata.

Accedervi non è stato affatto facile, si potevano solo ipotizzare le dimensioni della caverna nella quale il professor Ignacio Martín Lerma era riuscito a infilare la testa dopo mesi di scavi.

cavità Murcia

@Universidad de Murcia

La zona è quella di Cañón de Almadenes, Cieza, Murcia. Qui si trova la Cueva del Arco, un insieme di cavità che si sviluppano attorno a un grande arco naturale dove è stato possibile documentare l’evoluzione dall’uomo di Neanderthal all’uomo moderno.

La prima campagna è stata intrapresa nel 2015. Nel 2018 Ignacio Martín Lerma ha iniziato a sospettare che oltre una cavità ve ne potesse essere un’altra più grande. I lavori sono proseguiti al rilento fin quando la caverna è stata raggiunta. Da ipotesi è divenuta certezza.

Stanze alte fino a 20 metri, stalattiti di tre metri di lunghezza e un centimetro di diametro e tracce di artigli di orso preistorico fanno di questa sensazionale scoperta una “finestra sulla preistoria“.

L’identificazione di artigli di orso delle caverne su molte delle pareti posiziona la grotta come un grande esempio di rifugio per questi grandi mammiferi nell’Europa meridionale, qualcosa di veramente unico, dichiarano i ricercatori in un comunicato stampa.

Trattandosi di un sito di grandissimo valore geologico e archeologico, non sarà possibile visitarlo prima che tutti gli studi scientifici del caso non saranno stati completati. Ciò è indispensabile per la sua conservazione.

Dobbiamo tenere presente che abbiamo tra le mani un tesoro naturale intatto, e così deve continuare ad essere, concludono gli studiosi.

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Fonte: Universidad de Murcia

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