Gli archeologi hanno rinvenuto un antico “Libro dei Morti” egiziano pieno di incantesimi per guidare i defunti nell’aldilà all’interno di un cimitero risalente a 3.500 anni fa
Gli archeologi che stavano scavando in un cimitero di 3.500 anni fa hanno scoperto un antico “Libro dei Morti” egiziano pieno di incantesimi per guidare i defunti nell’aldilà. Il rotolo, che è stato rivelato nell’ambito di una presentazione degli ultimi ritrovamenti archeologici del cimitero di Tuna al-Gebel, nell’Egitto centrale, ha una lunghezza stimata tra i 13 e i 15 metri.
Tali rotoli erano una componente comune delle sepolture nell’antico Egitto e i loro incantesimi erano una forma di “assicurazione di viaggio” soprannaturale, secondo quanto dichiarato da Sara Cole, assistente curatore del Dipartimento di Antichità del J. Paul Getty Museum.
Il Ministero del Turismo e delle Antichità egiziano ha invece fatto sapere in un comunicato che un primo esame del rotolo trovato a Tuna al-Gebel ha rivelato una menzione del “Libro dei Morti”.
Non solo il Libro dei Morti
Il rotolo non è stato l’unico tesoro rinvenuto nel sito, fondato durante il Nuovo Regno e risalente al periodo compreso tra il 1550 e il 1070 a.C. circa. Gli archeologi hanno infatti trovato mummie, che si pensa appartenessero a funzionari di alto rango, alcune delle quali erano ancora nei loro sarcofagi di pietra ornati e in buono stato di conservazione.
Tra queste c’è la mummia di Ta-de-Isa, figlia di un alto sacerdote. Il ritrovamento ha portato alla luce anche rari vasi canopi di alabastro, utilizzati per conservare organi importanti dal punto di vista spirituale durante la mummificazione, e “migliaia” di amuleti.
Perché la tradizione di mettere questo libro di incantesimi nella tomba
Trovare una copia del “Libro dei morti” non è così raro. Ma è “molto raro” rinvenirne una ancora nella tomba in cui è stata sepolta, secondo Foy Scalf, egittologo dell’Università di Chicago. Scalf ha tuttavia osservato che non sono state rilasciate molte informazioni sul rotolo ed è difficile sapere quanto sia importante senza un ulteriore esame.
Ma perché questa tradizione? Si pensava che il viaggio verso l’aldilà fosse piuttosto difficile e questo insieme di istruzioni, posto insieme al defunto nella tomba, aveva lo scopo di aiutare lo spirito a trovare la strada.
Erano piuttosto costosi perché bisognava scrivere il proprio nome nella pergamena perché funzionasse. Alcune erano scritte su un modello in modo da poter aggiungere il nome del defunto in uno spazio vuoto. Ma i più ricchi potevano scegliere gli incantesimi che volevano includere, rendendo queste pergamene uniche.
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Fonte: Egyptian Ministry of Tourism & Antiquities
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