Rinvenuta pietra in arenaria con una nave incisa, potrebbe essere la raffigurazione più antica di tutta l’Islanda

Straordinario ritrovamento in Islanda dove in un insediamento orientale dell'isola è stata scoperta una pietra con una nave incisa. Si tratterebbe della più antica raffigurazione di tutto il Paese, trovata in un sito archeologico che nasconde ancora affascinanti misteri e reperti

È incredibile quanto trovato dagli archeologi in Islanda. Siamo nel sito archeologico di Stöð, villaggio di Stöðvarfjörður, nella regione orientale dell’isola, dove in una campagna di scavo in un antico insediamento è stato rinvenuto un ciottolo in arenaria con una dettagliata incisione corrispondente a una nave.

La pietra si trovava incastonata nel muro di una capanna secondo quando riferito dall’archeologo Bjarni Einarsson, a capo della spedizione, a testate locali. Se ritrovamenti di questo tipo sono comuni nei Paesi nordici dove sono state portate alla luce raffigurazioni di navi su ossa di animali, legno o pietra, non lo sono affatto sull’isola di ghiaccio.

Il ciottolo in arenaria con incisa una nave sarebbe il primo mai identificato in Islanda e potrebbe essere la più antica immagine mai scoperta nei confini dell’attuale Stato. Il sito in cui si trovava è stato esplorato inizialmente nel 2015 e ha stupito non poco archeologi e ricercatori con i suoi reperti affiorati negli anni seguenti.

Abbiamo davanti i resti di un villaggio che risalirebbe all’800 d.C., quasi 75 anni prima del primo insediamento di cui si ha notizia attraverso i racconti islandesi.

Gli islandesi, dopo la cristianizzazione (anno 1000), iniziano a scrivere e dal 1100 tramandano una storia sulla loro origine come di nobili norvegesi in fuga da un re tiranno. Il racconto vuole che il primo insediamento fosse Reykjavík, fondata nell’anno 874 d.C dal nobile Ingólfur Arnarson. Questa storia era ritenuta attendibile fino a pochi anni fa” ha spiegato Roberto Luigi Pagani, medievalista esperto in cultura islandese.

pietra arenaria nave

@Landnámsskáli í Stöð/Facebook

Proprio nel sito archeologico di Stöð un tempo sorgeva una riserva di caccia già nota ai norvegesi. È questo quello che sostiene Bjarni Einarsson.

La mia teoria è che l’antica capanna fosse un campo di caccia stagionale, gestito da un capo norvegese che organizzava viaggi in Islanda per raccogliere oggetti di valore e riportarli attraverso il mare in Norvegia” ha dichiarato Bjarni Einarsson.

Che il ciottolo illustrasse proprio una di queste navi con le vele spiegate? Da recenti rilevamenti è emerso che l’area di scavo serba ancora tantissimi tesori di una ricchezza inestimabile come strutture ancora da portare alla luce e diverse imbarcazioni che fungevano da luoghi di sepoltura.

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Fonte: Landnámsskáli í Stöð/Facebook

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