Pompei non smette mai di stupire. Negli scavi archeologici sono stati da poco rinvenuti due scheletri, appartenenti a due uomini che avevano cercato invano di cercare riparo dai crolli provocati dal terremoto contemporaneo alla terrificante eruzione. Le immagini che giungono dalla Campania ci restituiscono una fotografia degli ultimi istanti di chi ha perso la vita nel nefasto 79 d.C
Sono rimasti sepolti per secoli sotto un muro per essere riportati alla luce soltanto adesso. Nel sito di Pompei, esattamente nello scavo dell’Insula dei Casti Amanti, gli archeologi hanno da poco scoperto due scheletri ben conservati, che confermano – ancora una volta – che non fu soltanto la terribile eruzione del Vesuvio a seminare morte e distruzione, ma anche una serie di terremoti concomitanti.
Quanto avvenne nel 79 d.C. fu un vero e proprio inferno per la popolazione che tentò di darsi alla fuga: piogge di cenere vulcanica e lapilli, gas caldi e crolli. Un mix che si rivelò fatale per migliaia di persone che vivevano nella zona.
Subbuglio, confusione, tentativi di fuga e nel mentre terremoto, lapilli, correnti turbolente di cenere vulcanica e gas…
Posted by Pompeii – Parco Archeologico on Tuesday, May 16, 2023
Dalle prime ricostruzioni è emerso che i due scheletri rinvenuti riversi su un lato appartengono a due uomini, probabilmente di circa 55 anni, deceduti per i traumi multipli causati dal crollo di parti dell’edificio in cui avevano cercato rifugio.
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Parte della parete sud della stanza è crollata colpendo uno dei due, il cui braccio alzato rimanda forse alla tragica immagine di un vano tentativo di proteggersi. Le condizioni della parete ovest, invece, suggeriscono la forza drammatica dei terremoti contestuali all’eruzione: infatti, l’intera sezione superiore si è staccata ed è caduta nella stanza, travolgendo e seppellendo l’altro uomo.
Durante la rimozione delle vertebre cervicali e del cranio di uno dei due scheletri, sono emerse tracce di materiale organico, verosimilmente un involto di stoffa. – spiegano dal Parco archeologico di Pompei – All’interno sono state trovate, oltre a cinque elementi in pasta vitrea identificabili come vaghi di collana, sei monete. Due denari in argento: un denario repubblicano, databile alla metà del II sec. a.C., e un altro denario, più recente, da riferire alle produzioni di Vespasiano. Le restanti monete in bronzo (due sesterzi, un asse e un quadrante), erano anch’esse coniate durante il principato di Vespasiano e pertanto di recente conio.
Pompei, gli scheletri dell'Insula dei Casti Amanti
📯 Nuova scoperta a Pompeii – Parco Archeologico!Dallo scavo dell'Insula dei Casti Amanti, emergono due nuove vittime. Sotto un crollo di muro sono stati rinvenuti due scheletri, che testimoniano sempre più chiaramente come non fu solo l’eruzione del Vesuvio a causare la morte degli abitanti dell’area ma anche un terremoto concomitante.“Il ritrovamento dei resti di due pompeiani avvenuto nel contesto del cantiere in opera nell’Insula dei Casti Amanti dimostra quanto ancora vi sia da scoprire riguardo la terribile eruzione del 79 d.C. e conferma l’opportunità di proseguire nelle attività scientifiche di indagine e di scavo. Pompei è un immenso laboratorio archeologico che negli ultimi anni ha ripreso vigore, stupendo il mondo con le continue scoperte portate alla luce e manifestando l’eccellenza italiana in questo settore”, dichiara il Ministro della cultura, Gennaro Sangiuliano."Le tecniche dello scavo moderno ci aiutano a comprendere sempre meglio l'inferno che in due giorni distrusse interamente la città di Pompei, uccidendone molti abitanti: bambini, donne e uomini. Con le analisi e le metodologie riusciamo ad avvicinarci agli ultimi istanti di chi ha perso la vita – evidenzia il Direttore del Parco, Gabriel Zuchtriegel – In una delle discussioni di cantiere, uno degli archeologi indicando le vittime che stavamo scavando, ha detto una frase che mi è rimasta impressa e che sintetizza forse la storia di Pompei, quando, ha dichiarato: 'questo siamo noi'". Per approfondimenti: https://cultura.gov.it/comunicato/24630#Pompei #NuoveScoperte #CastiAmanti #archeologia #parcoarcheologicodipompei
Posted by Ministero della Cultura on Tuesday, May 16, 2023
Inoltre, stanza in cui giacevano i corpi sono stati trovati anche altri interessanti oggetti, fra cui un’anfora verticale, una collezione di vasi, ciotole e brocche.
Le tecniche dello scavo moderno ci aiutano a comprendere sempre meglio l’inferno che in due giorni distrusse interamente la città di Pompei, uccidendone molti abitanti: bambini, donne e uomini. Con le analisi e le metodologie riusciamo ad avvicinarci agli ultimi istanti di chi ha perso la vita – evidenzia il Direttore del Parco Gabriel Zuchtriegel – In una delle discussioni di cantiere, uno degli archeologi indicando le vittime che stavamo scavando, ha detto una frase che mi è rimasta impressa e che sintetizza forse la storia di Pompei, quando, ha dichiarato: ‘questo siamo noi’.
Fonte: Parco Archeologico di Pompei
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