Un amuleto di oltre 2000 anni fa scoperto in Spagna rappresenterebbe la più antica testimonianza della lingua basca. Da non molto gli studiosi hanno decifrato una delle parole incise su questo straordinario reperto noto come la "mano di Irulegi"
È stato portato alla luce lo scorso anno durante una campagna di scavo svoltasi nei pressi del monte Irulegi, Valle de Aranguren, nella regione settentrionale spagnola della Navarra. Solamente di recente un vasto team di ricercatori è riuscito a decifrare una parola della Mano de Irulegi.
Questa incredibile lastra di bronzo raffigurante il palmo di una mano risalirebbe agli inizi del I secolo a.C. e rappresenterebbe a tutti gli effetti il più antico documento in lingua basca mai ritrovato. Presenta infatti un’incisione venuta fuori a gennaio 2022 durante i lavori di restauro del pezzo.
Cinque parole e un totale di 40 segni, distribuiti su quattro righe su cui si sono focalizzati archeologi, geologi, epigrafisti e linguisti della Aranzadi Science Society. Gli esperti concordano che il sistema grafico utilizzato appartenga ai territori baschi. Si tratterebbe di un esempio scritto di proto-basco delle lingue vasconiche.
La prima parola identificata è sorioneku, questa troverebbe corrispondenza nel basco moderno nel termine zorioneko, che significa “buona fortuna” o “buon auspicio”. Come già precedentemente ipotizzato dalla Aranzadi Science Society, la Mano de Irulegi sarebbe infatti un amuleto, affisso alla porta di ingresso di una abitazione come simbolo beneagurante.
L’amuleto ha un peso di 35,9 g, è alto 143,1 mm e largo di 127,9 mm, mentre il suo spessore è di 1,09 mm. L’insediamento nel quale è stata rinvenuta la Mano di Irulegi è stato abitato dall’Età del bronzo, tra il XV e l’XI secolo a.C. circa, fino al I secolo a.C.
Gli altri quattro vocaboli devono ancora essere decifrati dai ricercatori, ma già questa prima scoperta è a dir poco sensazionale. Gli studiosi ritenevano che gli abitanti della zona non facessero uso della scrittura, ma hanno dovuto ricredersi.
Questo pezzo capovolge il modo in cui avevamo pensato ai vasconi e alla scrittura fino ad ora. Eravamo quasi convinti che gli antichi vasconi fossero analfabeti e non usassero la scrittura se non quando si trattava di coniare monete, ha dichiarato Joaquín Gorrochategui, professore di linguistica indoeuropea presso l’Università dei Paesi Baschi.
Così come le monete coniate in quest’area, la Mano de Irulegi conferma l’uso della scrittura da parte degli antichi baschi, dandoci una prima immagine di quell’epoca ancora tutta da svelare.
Fonte: Aranzadi Science Society
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