Dai fondali di Trapani riemerge una nave romana del III secolo d.C. conservata in ottime condizioni (e carica di anfore e altri tesori)

Il mare siciliano restituisce una nave di epoca romana con numerose anfore: riportato finalmente a galla il relitto “Marausa 2”, che sarà esposto in un uno dei musei del Trapanese

Dopo quasi due millenni è stata riportata a galla una nave romana, conservata in condizioni sorprendenti. Sono giunte al termine le operazioni di recupero del relitto rimasto sommerso nei fondali di Marausa (comune di Misiliscemi), nel trapanese. L’imbarcazione, risalente al III secolo d.C. si trovava a circa 100 metri dalla riva, a un paio di metri di profondità.

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A guidare i delicati interventi la Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana. L’antichissima imbarcazione, ribattezzata Marausa 2, era stata scoperta a luglio del 2020, dopo la segnalazione della presenza di frammenti d’anfora e resti lignei da parte di un subacqueo. Sempre nella stessa area nel 1999 era stato rinvenuto uno scafo di epoca romana (denominato Marausa 1), che oggi è custodito nel Museo di Baglio Anselmi, a Marsala.

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Cosa sappiamo del relitto romano e dove sarà conservato

I lavori di recupero della Marausa 2, appena conclusi, sono stati avviati lo scorso giugno. In una prima fase il relitto è stato messo in sicurezza con sacchi riempiti di sabbia e una struttura metallica con appositi supporti. Dopo gli scavi e un’accurata documentazione, è stato possibile riportare finalmente a galla lo scafo che al suo interno custodiva numerose anfore e materiali di grande pregio e fattura, già trasferiti presso il Museo archeologico di Marsala per il primo trattamento conservativo.

Dalle indagini effettuate dagli esperti il relitto “Marausa 2” sembrerebbe  una nave oneraria, ovvero adibita al trasporto di merci in epoca romana. Lo scafo rinvenuto potrebbe fornire importanti informazioni in merito alle tecniche costruttive navali di questo particolare periodo storico. Una volta terminati gli interventi di restauro, l’affascinante nave romana sarà assegnata a uno dei musei della provincia di Trapani per poter essere ammirata in tutto il suo splendore.

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Fonte: Soprintendenza del Mare – Regione Sicilia

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