Nuova luce su alcuni misteriosi strumenti dell'età del Bronzo portati alla luce molto tempo fa nelle vicinanze del complesso di Stonehenge. Apparterrebbero a uno sciamano artigiano secondo un nuovo studio scientifico condotto dai ricercatori del Regno Unito
Scoperti all’inizio del XIX secolo in una tomba della prima età del Bronzo accanto a un corredo funerario da sciamano nel villaggio di Upton Lovell, non distante da Stonehenge, hanno da sempre affascinato gli archeologi per alcuni particolari non indifferenti. Sono degli strumenti in pietra che presentano antichissime tracce d’oro.
Che appartenessero a uno sciamano era quasi certo visti i ritrovamenti inequivocabili nel corredo funerario, ma molto probabilmente questa figura non adoperava solamente le sue conoscenze magiche in rituali religiosi. Potrebbe essere stato un artigiano e, nello specifico, un orafo. A sostenerlo un nuovo studio scientifico pubblicato sulla rivista Antiquity.
Per avvalorare la loro ipotesi i ricercatori di più poli universitari hanno utilizzato un microscopio elettronico collegato a uno spettrometro. L’esame ha confermato trattarsi effettivamente di oro e che le tracce del prezioso metallo erano preistoriche e non moderne.
Diversi strumenti di pietra provenienti da altri siti in Europa hanno documentato la lavorazione dell’oro. Durante tutta l’età del Bronzo in Gran Bretagna è stata attestata infatti la lavorazione di questo metallo così come del rame o dell’ambra. Secondo i ricercatori questi strumenti sarebbero stati utilizzati perciò per modellare non solo l’oro, ma anche altri materiali.
Il luogo di sepoltura dove è stato rinvenuto il corredo si trova non distante da altre tombe preistoriche di Stonehenge. Qui sono stati portati alla luce monili e manufatti tra cui ornamenti in oro. È ancora presto però per dire se questi ornamenti possano essere stati realizzati con gli strumenti di pietra in questione.
Ciò che stupisce piuttosto è il ruolo che lo sciamano potesse avere all’interno della comunità, un ruolo che oggi riusciamo a comprendere a fatica, essendo abituati a distinguere funzioni e mansioni.
Tendiamo a pensare alle persone in categorie semplici – uno sciamano, un metalmeccanico, un mago, una persona importante – ma questo moderno approccio occidentale dovrebbe essere messo da parte quando pensiamo alla vita all’inizio del secondo millennio a.C., ha dichiarato Timothy Darvill, archeologo della Bournemouth University.
Gli archeologi ipotizzano che questo sciamano facesse parte di una catena operativa per la produzione delle lamine d’oro, un compito che univa magia e arte.
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Fonte: Antiquity
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