In un comune meridionale della Francia è stata fatta una scoperta strepitosa. Gli archeologi hanno rintracciato un accampamento romano e numerosi oggetti tra cui anfore e gemme che ci mostrano la quotidianità dei militari in un insediamento del I secolo d.C.
Quanto scoperto in Francia nei giorni scorsi è davvero straordinario. Nell’antico sito di Eysses, nei pressi di Villeneuve-sur-Lot, un folto gruppo di archeologi ha rinvenuto un accampamento romano databile intorno al I secolo d.C.
Da anni gli studiosi erano alla ricerca di questo insediamento militare, ma non conoscevano la sua ubicazione. Stele funerarie affiorate nel XVII e XVIII secolo facevano riferimento a un campo chiamato Excisum dell’allora Gallia, sotto il dominio dell’Impero romano, a nord dell’area di scavo.
Poi finalmente il ritrovamento dopo che 36 archeologi hanno ispezionato 4500 m2 di terreno. Nel sito sono state identificate le fondamenta di un grande edificio monumentale posto all’ingresso dell’accampamento. Il campo si estendeva lungo una strada da nord a sud, un cardo, intersecato da un decumano. Nella parte meridionale si trovavano due costruzioni simili al primo edificio ritrovato.
Sono stati rinvenuti anche ambienti di dimensioni tutte uguali con accesso a cortili interni. Si suppone che questi costituissero le stanze in cui i soldati alloggiavano e complessivamente potessero ospitare anche 240 combattenti nel campo.
Al loro interno gli archeologi hanno scoperto inoltre oggetti tra cui anfore, monete e ceramiche, ma anche pozzi, grondaie per far confluire l’acqua piovana, fosse e resti di un piccolo laboratorio dove le armi dei soldati venivano riparate. Di particolare interesse è una piccola gemma raffigurante Pegaso, il leggendario cavallo alato.
Tutti questi elementi ci offrono uno spaccato della vita quotidiana dei militari romani nel cuore dell’accampamento.
Gli archeologi credono che l’insediamento di Eysses possa essere uno dei più antichi realizzati in pietra di tutta la Francia. Durante la campagna di scavo hanno potuto infatti constatare che la datazione dei I secolo d.C. corrispondesse in realtà all’ultimo stato di occupazione dell’area.
Sono stati identificati due stati precedenti, datati tra lo 0 e il 50 d.C. La prima installazione è stata disposta su edifici su pali di legno. Rapidamente il campo fu poi ricostruito con edifici in terra e legno su una base di ciottoli. Senza dubbio questo ha segnato il desiderio di allestire le unità nel tempo. Comunque sia, lo scavo di questo campo comprende almeno tre fasi di costruzione e costituisce una scoperta eccezionale per studiare la sua evoluzione nel tempo, hanno detto gli archeologi di Eveha, Études et valorisations archéologiques.
Si prevede che le attività di scavo si concluderanno entro la fine di aprile 2023. Altri tesori sepolti da secoli potrebbero essere portati ancora alla luce.
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Fonte: Eveha – Études et valorisations archéologiques
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