Scoperto in Siberia un rinoceronte lanoso di 32.000 anni: questa scoperta eccezionale offre agli scienziati una rara opportunità di studiare l'ecosistema e la vita di una delle specie simbolo dell'Era Glaciale
Fonte:https://www.zmescience.com/science/frozen-in-time-32000-year-old-woolly-rhino-found-with-skin-fur-and-organs-intact/
Dalle terre gelate della Siberia, un giovane rinoceronte lanoso è tornato alla luce, conservato per oltre 32.000 anni nel permafrost. Pelle, pelo e perfino qualche organo interno sono ancora lì, intatti, come se il tempo si fosse fermato. Un ritrovamento che fa brillare gli occhi agli scienziati, offrendo una finestra preziosa su una specie che, milioni di anni fa, dominava la scena insieme ai mammut durante l’ultima era glaciale.
Valerii Plotnikov, paleontologo coinvolto nello studio, ha descritto l’emozione di toccare un pezzo di storia:
È ipnotizzante. La sensazione di toccare qualcosa che ha vissuto migliaia di anni fa è indescrivibile.
Scoperto nel 2020 lungo le rive del fiume Tirekhtyakh, in una remota regione della Russia orientale, questo giovane esemplare, battezzato “rinoceronte di Abyisky”, aveva circa quattro anni al momento della sua morte. Grazie al gelo perenne, il suo corpo si è conservato in maniera incredibile. Anche se gli scienziati hanno già trovato fossili di animali dell’era glaciale, scoprire resti con tessuti molli così ben conservati è una rarità. Love Dalén, professore di genomica evolutiva, lo spiega così:
Una scoperta simile capita una volta su diecimila.
Un adattamento glaciale
La sorpresa più grande? Una gobba di grasso ancora visibile sulla schiena, mai osservata prima in un rinoceronte lanoso. Gli animali artici sfruttavano queste riserve energetiche per affrontare i lunghi inverni. Adrian Lister, paleobiologo del Museo di Storia Naturale di Londra, aggiunge:
Sapevamo che i rinoceronti lanosi avevano grandi spalle, ma vedere fisicamente il grasso lì è una scoperta straordinaria.
Il rinoceronte non è solo un miracolo di conservazione, ma un archivio naturale. Nei suoi peli, gli scienziati hanno trovato minuscoli crostacei, ormai scomparsi dalla regione, che raccontano l’evoluzione degli ecosistemi attraverso i millenni. Questo animale non era un solitario: condivideva il suo habitat con giganti come il mammut, anche se le due specie occupavano territori diversi. Mentre i mammut migrarono in Nord America, i rinoceronti lanosi restarono in Eurasia, un mistero che ancora affascina gli studiosi.
L’idea di ritrovare il suo stomaco intatto entusiasma i paleontologi: potrebbe svelare dettagli cruciali sulla dieta e l’ambiente del tempo. Ma con il riscaldamento globale che scioglie sempre più permafrost, questi tesori preistorici rischiano di decomporsi una volta esposti. La scoperta del rinoceronte di Abyisky è una corsa contro il tempo, ma per ora ci offre una visione affascinante e straordinaria su un mondo scomparso, quello dell’era glaciale.
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Fonte: Doklady Earth Sciences
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