Negli scavi di Via Appia Antica 39 è stato rinvenuto un raro mosaico di età severiana. Seppur frammentario, presenta un affascinante intreccio di motivi decorativi
Una straordinaria scoperta archeologica è avvenuta a Via Appia Antica 39, a Roma, dove è stato riportato alla luce un raro mosaico di età severiana, risalente tra la fine del II e l’inizio del III secolo d.C. Durante uno scavo archeologico parte di un progetto interdisciplinare, gli archeologi hanno rinvenuto un mosaico frammentario, ma con elementi artistici di grande interesse.
Composto da tessere bianche e nere, presenta un affascinante intreccio di motivi decorativi. Oltre al classico motivo a girali, si distingue per dettagli geometrici a forma di doppia T che incorniciano campi figurati, e una rara cornice decorata con semicerchi.
Questo dettaglio stilistico ha permesso agli studiosi di datare l’opera al periodo severiano, epoca caratterizzata da un’evoluzione nell’arte musiva romana. Sebbene frammentario, il mosaico rappresenta un’importante testimonianza del gusto artistico di quel periodo, in cui l’estetica dell’Impero Romano raggiunse un notevole livello di raffinatezza.
Promuove un’esperienza immersiva per i visitatori
Lo scavo fa parte del progetto ECeC, un’iniziativa che coniuga l’archeologia con la partecipazione della comunità locale e la sostenibilità ambientale. Questo approccio innovativo punta alla valorizzazione dei tesori nascosti della storia e promuove un’esperienza immersiva per i visitatori. Ogni sabato, infatti, il sito è aperto al pubblico tramite visite guidate, offrendo ai cittadini l’opportunità di osservare da vicino il lavoro degli archeologi e i progressi degli scavi.
Il mosaico scoperto sulla Via Appia Antica non è solo una meraviglia del passato, ma diventa parte integrante di un progetto di valorizzazione culturale che guarda al futuro. L’impiego di tecnologie avanzate come l’intelligenza artificiale e l’Internet of Things (IoT) permette una fruizione più coinvolgente, migliorando la comunicazione tra il sito archeologico e i visitatori.
Questo connubio tra tradizione e innovazione rende l’esperienza di visita unica e interattiva, consentendo di apprezzare il patrimonio storico in modo dinamico. Un esempio virtuoso di come l’archeologia possa dialogare con la società moderna, rendendola accessibile a tutti.
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