Un dottorando scopre per caso una città Maya nascosta sotto la giungla dello Yucatan: a Valeriana, nascosta nella giungla, piramidi, piazze e oltre 6.500 edifici rivelati dal Lidar
Per secoli la giungla della penisola dello Yucatan, in Messico, ha celato un’antica città Maya, che è stata scoperta per caso da Luke Auld-Thomas, un dottorando della Tulane University. Esaminando dei dati laser online, Auld-Thomas ha individuato tracce di piramidi, anfiteatri e piazze, confermando la presenza di un vasto insediamento nascosto dalla fitta vegetazione.
Secondo uno studio pubblicato il 29 ottobre sulla rivista Antiquity, la città è stata battezzata Valeriana e risale a un periodo compreso tra il 250 e il 900 d.C. Questa metropoli antica include 6.764 strutture di varie dimensioni, tra cui templi piramidali, piazze chiuse e campi sportivi. Grazie alla tecnologia Lidar (Light Detection and Ranging), che consente di mappare il terreno attraverso impulsi laser, è stato possibile identificare la città che, nel suo periodo di massimo splendore, poteva ospitare fino a 50.000 abitanti.
La tecnologia Lidar e il “colpo di genio” del dottorando
Il Lidar è un metodo avanzato per rilevare edifici nascosti sotto la vegetazione, ma è molto costoso e non accessibile a tutti. Auld-Thomas ha sfruttato un’indagine realizzata per monitorare il carbonio nelle foreste, trovando una mappa che rivelava un insediamento non ancora scoperto. La città di Valeriana si trova a soli 15 minuti di cammino da una strada principale vicino a Xpujil, un’area ancora abitata dagli eredi dei Maya. Gli archeologi hanno affermato che Valeriana possedeva le caratteristiche di una capitale, e il numero di edifici la rende paragonabile solo al noto sito di Calakmul, situato circa 100 km più a nord.
Estesa per 16,6 km², Valeriana era suddivisa in due grandi quartieri collegati da strade rialzate. Il centro ospitava anche un bacino idrico, segno di una sofisticata gestione delle risorse naturali per sostenere la popolazione. Anche se la causa dell’abbandono di Valeriana non è chiara, si ritiene che il cambiamento climatico abbia avuto un ruolo determinante nel suo declino.
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Fonte: Cambridge University
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