Osservare dei video che hanno come tema la natura e i paesaggi e partecipare a laboratori artistici in cui si dipinge e si colorano mandala e disegni aiuta i malati di Alzheimer a migliorare le capacità cognitive.
In Italia sono in corso delle sperimentazioni interessanti da questo punto di vista. Cristina Fino ci ha contattati per parlarci dei suoi video dedicati alla natura che ora vengono utilizzati per aiutare i pazienti a migliorare le proprie condizioni di salute.
“Realizzo filmati di natura per portarne i benefici in ambienti indoor. Le particolari tecniche di ripresa e montaggio fanno sì che i miei video siano efficaci come terapia non farmacologica, misurati con sperimentazioni scientifiche in più ambiti” – ha sottolineato Cristina parlando dei suoi video Experience Nature.
La sperimentazione sta avvenendo soprattutto per quanto riguarda i malati di Alzheimer ma potrebbe essere utile anche nel caso di altre problematiche. Vi avevamo già parlato degli ultimi studi che indicano di trascorrere almeno 30 minuti alla settimana a contatto con la natura (se si arriva a 30 minuti al giorno è ancora meglio) a beneficio del nostro stato di salute. Vi avevamo anche parlato dell’ipotesi del biologo americano Edward O. Wilson secondo cui non è possibile vivere bene senza trascorrere del tempo a contatto con la natura. Già il semplice atto di osservare delle immagini di paesaggi naturali ci aiuterebbe a migliorare la nostra visione della vita.
Le persone che non hanno la possibilità di trascorrere molto tempo nella natura perché si trovano in ospedale o a causa di altri impedimenti possono comunque trarre dei benefici osservando dei video e delle immagini con paesaggi naturali.
Una sperimentazione interessante per quanto riguarda l’utilizzo di video della natura con i malati di Alzheimer è avvenuta presso una RSA del Cerino Zegna, a Biella. La sperimentazione è durata quattro mesi in cui un giorno alla settimana i pazienti prima del consueto laboratorio di pittura guardavano una serie di DVD dedicati alla natura, con i video realizzati da Cristina. Si è trattato di persone con difficoltà psicomotorie e nell’espressione verbale.
Sembra incredibile ma grazie all’introduzione dei video prima dei laboratori artistici queste persone sono riuscite perfettamente a riconoscere i colori, cosa che in precedenza non avveniva. I risultati sono visibili dai loro disegni.
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“I miglioramenti in termini di concentrazione, attenzione, capacità psicomotorie, e a cascata in termini di benessere generale, hanno permesso di ridurre i farmaci di contenimento di oltre il 50%. Gli stessi familiari e il personale addetto alla cura hanno beneficiato degli effetti rilassanti dei video” – ci ha spiegato Cristina.
Un’ulteriore sperimentazione con l’utilizzo di speciali video dedicati alla natura si è svolta in una RSA del Trentino.
“Un’altra sperimentazione, sempre con persone affette da Alzheimer, svoltasi in una RSA del Trentino, ha visto i miei video a confronto con i più bei filmati di paesaggi naturali presenti su web. Si voleva capire e misurare quanto tutti i benefici riscontrati (antiwondering, riduzione disturbi di comportamento, recupero socievolezza e parole inusuali, reminiscenza momenti belli della propria vita…) fossero da imputare alla natura o piuttosto al mio particolare modo di coglierla e proporla”.
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Altre sperimentazioni si sono svolte in comunità di recupero con i tossicodipendenti, inoltre sono state condotte delle osservazioni che hanno visto protagonisti i bambini inseriti in contesti educativi.
La contemplazione di video e immagini della natura sta dando buoni risultati sia per quanto riguarda il miglioramento delle capacità cognitive sia nell’ambito della gestione delle emozioni.
Il sito web Alamar Life raccoglie i risultati delle esperienze condotte fino ad ora e può essere utile consultarlo per chi desidera maggiori informazioni al riguardo o vuole sapere come introdurre l’utilizzo di video dedicati alla natura in un contesto particolare per migliorare la qualità della vita dei pazienti.
Guardate il video con un’intervista a Cristina Fimo che illustra il proprio lavoro.
Fonte foto: Alamar Life