In occasione del Car Free Day, sul Tower Bridge il solito traffico è stato sostituito da sessioni di yoga e meditazione di gruppo.
A chiusura della Settimana Europea della Mobilità Sostenibile si è celebrato ieri domenica 22 settembre il Car Free Day, e mentre in Italia è passato quasi inosservato, a Londra si sono fatte le cose in grande. Oltre 20 chilometri di strade ad uso esclusivo dei pedoni e una serie di eventi da farci capire quanto siamo dilettanti. La mega sessione di yoga sul Tower Bridge è solo uno di quelli.
Volto a “sostenere i centri urbani senza traffico e i viaggi attivi”, il Car Free Day di Londra ha infatti colto a pieno il significato delle parole “mobilità sostenibile” e la città si dichiara a promuovere regolari giorni senza auto e a celebrare l’opportunità di convertire strade e parcheggi di tutta la città in usi socialmente ed economicamente più produttivi come parchi pubblici, abitazioni economiche e spazi commerciali.
“Con oltre 8.000 ettari di terra dedicati al solo parcheggio, riteniamo che ci sia una grande opportunità nello spostare l’uso del suolo dalle auto private ad altri usi. Il nostro obiettivo è vedere l’espansione delle zone pedonali e prioritarie per i pedoni in tutta Londra e in altre città globali, a partire da Square Mile e dai 200 centri cittadini identificati nel Piano di Londra”, si legge sul sito.
Lo Yoga sul Tower Bridge
Obiettivi nobilissimi, che si incrociano con la possibilità di condividere cose e creare una rete meravigliosa di interessi comuni. Ne è un esempio la sessione di yoga collettiva, una delle numerose attività che si sono svolte nella capitale, dove sono state chiuse più di 16 miglia (27 chilometri) di strade. Tower e London Bridge sono stati chiusi insieme alle strade in alcune parti della City, Southwark e Tower Hamlets.
E tra un labirinto di siepi a Cheapside e le classiche gite in bicicletta sul Tower Bridge, 150mila persone si sono unite alla mega-lezione di yoga, in quel evento eccezionale denominato “Reimagine”, a significare che solo così “i londinesi possono immaginare come sarebbero le loro strade con meno macchine”.
Insomma, mentre una città con più di 8 milioni di abitanti è riuscita a dire stop alle auto almeno per un giorno, molti dei nostri centri urbani nemmeno lo sapevano…
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