Un'indagine indipendente che ha analizzato alcuni campioni di uova nel veneziano, ha scoperto livelli di diossina che superano notevolmente i limiti di legge, rappresentando quindi una minaccia per la salute dei consumatori
![uova allerta alimentare](https://www.greenme.it/wp-content/uploads/2022/11/uova-allerta.jpg)
Il risultato di un primo biomonitoraggio indipendente, condotto dal Coordinamento No Inceneritore Fusina con il sostegno scientifico di ISDE Italia (Medici per l’Ambiente), ha rivelato che alcuni campioni di uova, prelevati a Villabona e Malcontenta (nel veneziano), contenevano quantità allarmanti di diossine e PFAS.
La notizia è stata divulgata durante una conferenza stampa tenutasi a Palazzo Ferro Fini, sede del Consiglio Regionale, un luogo simbolico per sottolineare la gravità della situazione. La Dott.ssa Vitalia Murgia di ISDE Italia ha parlato di una:
situazione allarmante e di grave rischio per la salute di decine di migliaia di persone che vivono intorno al polo industriale di Porto Marghera.
L’indagine sulle uova è stata eseguita nel corso dell’estate su quattro campioni, ognuno composto da sei unità, provenienti da galline allevate all’aperto in pollai familiari, senza l’uso di antibiotici o altri prodotti chimici. Queste uova sono state sottoposte a rigorose analisi in un laboratorio specializzato.
Due dei campioni, provenienti da Villabona e dall’area agricola a sud di Malcontenta, hanno rivelato valori di PCDD/F e PCB (diossine, furani e policlorobifenili) da 2 a oltre 5 volte il limite di legge.
Come si legge nel comunicato diramato dal Comitato No inceneritore Fusina:
Addirittura con l’assunzione di una sola di queste uova anche un adulto supera la dose settimanale tollerabile (DST), mentre per i bambini più piccoli si arriva fino a 6-7 volte il DST. In pratica si tratta di uova avvelenate, non commestibili.
Gli altri due campioni, prelevati in centro a Marghera e a sud di Oriago, rientrano nei limiti fissati dal Regolamento europeo 2023/915, ma superano le soglie cautelative indicate nella Raccomandazione europea 2013/711.
Inoltre, è stata rilevata la presenza di PFAS, anche se entro i limiti consentiti, ma comunque abbondanti rispetto al limite fissato.
La dottoressa Murgia ha sottolineato che ulteriori analisi sono necessarie per avere un quadro completo e preciso della situazione, ma per i comitati locali l’allarme è già da tempo rosso, considerando la grave situazione ambientale dell’area, caratterizzata da livelli record di smog, inquinanti diffusi nell’aria, nell’acqua e nel suolo, dovuti a decenni di industrializzazione incontrollata.
Il Coordinamento ha anche annunciato iniziative per sensibilizzare i cittadini e una raccolta fondi dedicata a Villabona e Malcontenta, le due aree più colpite.
Quanto scoperto evidenzia ancora una volta la necessità urgente di affrontare le questioni ambientali e sanitarie nell’area veneziana, poiché la salute della popolazione è a rischio.
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Fonte: No Inceneritore Fusina Facebook
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