Con gli ultrasuoni si può avere il caffè freddo in meno di tre minuti, lo studio

Un nuovo metodo che usa gli ultrasuoni promette di produrre caffè freddo in pochi minuti. La ricerca, guidata dall’Università del Queensland (Australia), ha portato allo sviluppo di una macchina che accelera l’infusione a freddo dei chicchi di caffè macinati

In meno di tre minuti è possibile avere un ottimo caffè freddo: lo annuncia un gruppo di ricerca guidato dall’Università del Queensland (Australia), che ha sviluppato un’innovativa macchina a ultrasuoni che accelera l’infusione a freddo dei chicchi di caffè macinati.

Al lavoro hanno collaborato gli ingegneri dell’Università del New South Wales che hanno materialmente messo a punto la macchina ad ultrasuoni per accelerare l’infusione a freddo dei chicchi di caffè macinati, un processo che normalmente richiede dalle 12 alle 24 ore. In particolare il team ha applicato un proprio sistema brevettato di trasmissione del suono a un modello di macchina da caffè esistente.

Ancora una volta, l’Australia ha una nuova tecnologia a portata di mano che ci sposta dai metodi tradizionali di preparazione del caffè a metodi moderni – commenta Jaqueline Moura Nadolny, coautrice del lavoro, offrendo ai consumatori una nuova esperienza premium

Il test di “bontà” è stato condotto tramite panel sensoriali addestrati che hanno dimostrato un profilo di gusto molto simile sia a un tradizionale caffè freddo che a un espresso nel tempo necessario per preparare un espresso caldo.

Il sistema collega un trasduttore fissato con bulloni al cestello di erogazione tramite un corno metallico, trasformando il cestello del caffè in un potente reattore a ultrasuoni, con un processo a ultrasuoni che accelera l’estrazione degli oli, dei sapori e dell’aroma del caffè macinato.

Siamo molto entusiasti di questa tecnologia – spiega Francisco Trujillo, altro coautore – che può essere utilizzata dalle aziende che già producono macchine da caffè, così i consumatori potranno godersi un infuso freddo ad ultrasuoni di 3 minuti a casa

E non finisce qui, perché la tecnologia, se confermata e scalata ad un sistema di produzione industriale, potrebbe anche consentire a bar e ristoranti di produrre birre su richiesta paragonabili alle birre fredde 24 ore su 24

La ricerca è stata pubblicata su Ultrasonics Sonochemistry.

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Fonti: Università del Queensland / Ultrasonics Sonochemistry

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