Sugar tax: scatta la tassa sulle bevande zuccherate (da quando e cosa cambierà)

Sono anni che si rinvia l’entrata in vigore delle tanto discusse Sugar Tax e Plastic Tax. Ora, grazie a una sentenza della Corta costituzionale, l’imposta sulle bevande zuccherate ed edulcorate può entrare in vigore senza incorrere in rischi di incostituzionalità da luglio

La sugar tax, introdotta dalla legge di Bilancio del 2020, è costituzionale e mira a scoraggiare le persone a consumare tutte quelle bevande il “cui eccessivo utilizzo può generare un aggravio di spesa pubblica, connesso alla conseguente necessità di assicurare appropriate cure attraverso il Servizio sanitario nazionale”.

Finalmente, con una sentenza, la Corte costituzionale dichiara non fondata la questione di legittimità costituzionale dell’articolo 1, commi 661-676, della legge 27 dicembre 2019, numero 160, che ha introdotto l’imposta sul consumo delle bevande analcoliche edulcorate.

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La sugar tax, dunque, è legittima e dopo anni di rinvii l’imposta sulle bevande zuccherate ed edulcorate può entrare in vigore senza incorrere in rischi di incostituzionalità. Entrerà in vigore il prossimo 1° luglio, scongiurando qualsiasi altra idea di procrastinare ulteriormente.

Cos’è la sugar tax, la sentenza della Consulta

Si tratta di un’imposta che colpisce il consumo di bevande analcoliche edulcorate nella misura di 10 euro per ettolitro nel caso di prodotti finiti e 0,25 euro per kg nel caso di prodotti predisposti a essere utilizzati previa diluizione.

La sua entrata in vigore, però, è slittata di anno in anno, finché la Seconda sezione del Tar del Lazio aveva sollevato la questione di legittimità e si è rivolta alla Corte costituzionale, per presunta violazione del principio di uguaglianza tributaria. Secondo il Tar del Lazio il diverso trattamento (l’imposta andrebbe a colpire solo alcune bevande analcoliche e non altri prodotti zuccherati o edulcorati) non troverebbe giustificazione e sarebbe discriminatorio.

Considerata la dichiarata finalità extrafiscale dell’imposta in oggetto – volta al contrasto del fenomeno dell’obesità e del diabete, nonché della diffusione degli effetti collaterali dannosi degli edulcoranti sintetici -, il TAR Lazio sosteneva che il diverso trattamento applicato a due fattispecie ritenute omogenee (bibite e altri prodotti alimentari, entrambi edulcorati) non trovasse alcuna giustificazione né nel testo della
legge, né nella relazione illustrativa della medesima e fosse, quindi, irragionevolmente discriminatorio.

Si legge nella pronuncia.

Nel respingere l’eccezione di incostituzionalità, la Corte ha ritenuto che la scelta disincentivante del legislatore – operata con l’introduzione della citata tassa – non risulta né irragionevole, né arbitraria, né ingiustificata quanto alla sua limitazione alle sole bevande edulcorate rispetto a prodotti alimentari di altro tipo. Come risulta, infatti, dalla relazione illustrativa della disciplina di legge istitutiva della sugar tax, tale imposta è stata disegnata raccogliendo l’invito dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), contenuto nel suo Rapporto del 2015 [«Fiscal policies for Diet and Prevention of Noncommunicable Diseases (Ncds)»], ad introdurre una specifica tassazione delle bevande analcoliche prodotte con l’aggiunta di sostanze dolcificanti di origine naturale o sintetica, anche in virtù dei risultati, attestati dalla medesima organizzazione e da studi scientifici realizzati nei numerosi Paesi in cui la sugar tax viene applicata da tempo.

L’entrata in vigore è prevista per il 1° luglio 2024.

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