La salute mentale è importante tanto quanto quella fisica. Un concetto emerso ancora di più a seguito di uno nuovo studio che ha evidenziato una correlazione tra disagio emotivo e una ridotta efficacia alle terapie antitumorali
I tumori sembrano beneficiare delle emozioni negative, secondo un nuovo studio pubblicato su Nature Medicine, il quale evidenzia un’associazione tra il disagio emotivo e una ridotta risposta all’immunoterapia nelle persone con melanoma metastatico.
Gli esperti del Netherlands Cancer Institute di Amsterdam hanno condotto una ricerca analizzando retrospettivamente lo studio PRADO, focalizzato sull’immunoterapia neoadiuvante nel melanoma. I risultati hanno rivelato che il disagio emotivo prima del trattamento influisce negativamente sulla risposta immunitaria contro il tumore.
Il legame tra salute mentale e risposta alle terapie antitumorali
Tali conclusioni sono state presentate nel corso dell’Immunotherapy e Melanoma Bridge a Napoli, in cui gli esperti hanno discusso delle implicazioni cliniche e terapeutiche di questo legame tra salute mentale e risposta alle terapie antitumorali.
È emerso come nei pazienti con segni di stress, ansia o depressione, la risposta alla terapia è stata inferiore rispetto a quelli senza tali sintomi (46% contro 65%). Inoltre il disagio emotivo è stato associato a un rischio più elevato di recidiva a due anni (91% contro 74%) e a maggiori metastasi a due anni (95% contro 78%).
L’immunoterapia oncologica, che potenzia la risposta immunitaria contro le cellule tumorali, è considerata una potenziale arma contro il cancro. Tuttavia le connessioni tra la salute mentale e l’esito del trattamento diventano sempre più evidenti.
L’importanza di un supporto psicologico fin dall’inizio del percorso di cura
Il presidente del convegno, il professor Paolo Ascierto – direttore dell’Unità di Oncologia Sperimentale Melanoma, Immunoterapia e Terapie Innovative dell’Istituto nazionale tumori Irccs Fondazione Pascale di Napoli – ha dichiarato come lo studio confermi chiaramente
l’esistenza di uno stretto legame tra lo stato emotivo e psicologico di un paziente con tumore e la risposta immunitaria, anche quando ‘potenziata’ da specifici trattamenti immunoterapici. Lo stress può favorire la crescita e la resilienza del tumore, sia attraverso la produzione di una serie di ormoni (per esempio il cortisolo) che lo ‘nutrono’, sia promuovendo la creazione di un microambiente vantaggioso per la proliferazione di metastasi, sia ‘indebolendo’ e ‘corrompendo’ le cellule del sistema immunitario.
Per questo motivo è fondamentale ricorrere ad un supporto psicologico che cominci fin dall’inizio del percorso di cura. Farsi aiutare da un professionista può dunque avere una triplice funzione. Da un lato può migliorare la qualità della vita del paziente, dall’altro può ridurre il ‘nutrimento’ del tumore e ancora sostenere e tutelare la risposta ai trattamenti immunoterapici.
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Fonte: Nature Medicine
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