I ragazzi (giovanissimi) che fecero l’impresa: Fefè ha guidato una nuova generazione di fenomeni

Delirio azzurro a Katowice: i giovanissimi dell'Italvolley stracciano la Polonia, conquistando il tetto del mondo dopo 24 anni. Dietro questa straordinaria vittoria al Mondiali di pallavolo c'è tanta dedizione ma soprattutto una guida eccezionale, che ha creato una squadra ambiziosa e affiatata

È successo davvero! I giovanissimi Azzurri della pallavolo ieri hanno scritto una pagina storica per lo sport, volando sul tetto del mondo, a distanza di ben 24 anni dall’ultima medaglia d’oro conquistata in Giappone. Quella di ieri è stata una serata da brividi, conclusasi con un 3-1 contro la Polonia. Abbiamo assistito ad un match di alto livello, dove ogni giocatore ha saputo dare davvero il massimo, regalando grandi emozioni.

Possiamo dirlo a gran voce: è un periodo d’oro per la Volley italiana, che lo scorso anno ha trionfato – per la settima volta – anche agli Europei. Dietro lo strepitoso trionfo di ieri sera allo Spodek Arena di Katowice ci sono tanti sacrifici, impegno ma soprattuto una guida d’eccezione che porta il nome di Ferdinando De Giorgi (detto Fefè), che sta crescendo una giovane generazione di fenomeni.

Abbiamo fatto qualcosa di incredibile, vicino all’eccezionale, la crescita di questo gruppo è stata davvero notevole, sono contento perché ho avuto una conferma importante delle scelte fatte già due anni fa; – ha commentato Fefé – spero che questi ragazzi rimangano sempre così e continuino ad avere voglia di fare del loro meglio e di non accontentarsi mai; nello sport è importante voler sempre migliorarsi.

Quella guidata dal coach Fefè è un team fresco, affiatato, ambizioso e appassionato, spinto dalla voglia di dare sempre di più. Il nome di Ferdinando De Giorgi – che ha giocato a pallavolo fino a 40 anni – evoca ricordi indimenticabili agli amanti di questo meraviglioso sport. Ha conquistato gli italiani prima come giocatore e adesso come allenatore, passando alla storia come l'”eroe dei tre mondi” per essere stato tre volte campione del mondo.

De Giorgi ha deciso di puntare su una squadra giovanissima, anche a rischio di generare polemiche, ad esempio escludendo Ivan Zaytsev (lo Zar) dalla gruppo per i Mondiali.

Al termine di un appropriato percorso e dopo una attenta valutazione tecnica e di squadra, ho preso la decisione di comunicare all’atleta che non avrebbe fatto parte della rosa dei 14 per il Mondiale. – ha spiegato il ct – Al fine di evitare qualsiasi tipo di «speculazione», sottolineo che l’atleta ha sempre tenuto una condotta esemplare.

Grazie alla strategia di Fefè, il team sta regalando grandi soddisfazioni, anche personali. È il caso del capitano Simone Giannelli, che ha ottenuto il prestigioso titolo di miglior palleggiatore e miglior giocatore a livello mondiale (riconoscimento che in genere viene dato agli schiacciatori).

La nostra è una squadra bellissima, e quando uso il termine squadra questo racchiude tutto: i ragazzi, lo staff, tutti stanno facendo un lavoro straordinario. La cosa di cui sono più orgoglioso è la maniera in cui sono arrivati questi trionfi, volevamo fortemente affermare lo stile Italia. – sottolinea  Giuseppe Manfredi, presidente della Federazione Italiana Pallavolo – Ovvero presentare in campo delle nazionali che sappiano divertirsi e al tempo stesso appassionare. Fefè e i suoi ragazzi non hanno solo vinto la medaglia d’Oro, ma hanno legittimato questo trionfo battendo sul campo i più forti e mi riferisco sia ai Campioni Olimpici francesi, che alla Polonia detentrice del titolo iridato.

Mitici i nostri Azzurri, non possiamo che essere orgogliosi dei nostri campioni!

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Fonte: Federazione Italiana Pallavolo 

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