Joasia Zakrzewski ha percorso un tratto di una ultramaratona in auto. Nonostante questo ha comunque accettato la medaglia e il trofeo per essersi classificata terza, ma ora dovrà subire le conseguenze del suo gesto
Un’ultramaratoneta scozzese è stata bandita per 12 mesi dagli eventi agonistici dopo che una commissione disciplinare del Regno Unito ha deciso di punirla in risposta al suo imbroglio durante la GB Ultras di 80 km da Manchester a Liverpool il 7 aprile 2023.
Joasia Zakrzewski ha ammesso di aver usato un’auto al posto di correre, cosa che le ha permesso di classificarsi terza. Incurante di quanto aveva fatto, ha persino posato con la medaglia e il trofeo dopo aver tagliato il traguardo, nonostante sapesse benissimo di aver infranto le regole della competizione.
Peccato che, dopo aver analizzato i dati GPX, gli organizzatori della gara abbiano concluso che Zakrzewski aveva raggiunto una velocità di 56 km/h durante un breve tratto della gara, il che la rendeva un po’ troppo “veloce”. Così, messa alle strette, ha restituito medaglia e trofeo e si è vista costretta ad ammettere le sue colpe.
Solo a settembre ha ammesso quanto accaduto
Ora è arrivata la decisione ufficiale per il suo gesto. Come possiamo leggere in un comunicato pubblicato dalla Commissione disciplinare indipendente di UK Athletics, è stata riconosciuta colpevole di dolo oltre che di imbroglio dato che:
La ricorrente ha ritirato il trofeo alla fine della gara, cosa che non avrebbe dovuto fare se avesse portato a termine la gara su base non competitiva. Non ha nemmeno cercato di restituire il trofeo nella settimana successiva alla gara.
Solo a settembre, infatti, Zakrzewski ha rinunciato a entrambi i premi e ha ammesso in una lettera alla commissione disciplinare di aver completato una parte del percorso dell’ultramaratona in auto e il resto a piedi. Fino a quel momento, ha finto che nulla fosse successo.
Ma vediamo le giustificazioni che ha dato per la sua scorrettezza. L’atleta scozzese di origine australiana, che di professione è medico, ha raccontato che i suoi problemi sono iniziati dopo il volo dall’Australia la sera prima della gara. Si è sentita male e ha accusato un forte jetlag, ma ha deciso di partecipare comunque all’ultramaratona.
Com’è andata quel giorno
Verso la metà della gara, ha iniziato a sentire forti dolori a una gamba e ha deciso di abbandonare l’ultramaratona. A questo punto ha accettato di farsi accompagnare da un amico in auto a un punto di controllo della gara per informare il personale della sua rinuncia.
Tuttavia, quando è arrivata al punto di controllo e ha comunicato che si stava ritirando, i presenti l’avrebbero invitata a continuare per non buttare via tutto. Avrebbe dovuto proseguire in modo non competitivo e ha spiegato di essersi assicurata di non sorpassare l’atleta davanti a lei quando l’ho vista, perché non voleva interferire con la sua gara.
Ma poi, come ben sappiamo, alle belle parole non sono seguiti i fatti dato che ha accettato la medaglia di bronzo e il premio. Ed ora subirà le conseguenze di questa scorrettezza: oltre al divieto di partecipare a eventi agonistici per un anno nel Regno Unito, la commissione disciplinare ha anche vietato a Zakrzewski di rappresentare la Gran Bretagna in eventi nazionali e all’estero per lo stesso periodo di tempo.
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Fonte: Commissione disciplinare indipendente di UK Athletics
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