La scienziata più veloce del mondo: l’epidemiologa Gabby Thomas è oro nella staffetta 4×100 ai Mondiali di Budapest

Atleta, ma anche scienziata e a Parigi potrebbe diventare la prima laureata ad Harvard al mondo a vincere un oro olimpico: la storia di Gabby Thomas

La ventiseienne Gabby Thomas è la scienziata più veloce del Pianeta e potrebbe ancora stabilire un ulteriore primato. Se dovesse vincere alle prossime Olimpiadi, sarebbe la prima laureata ad Harvard al mondo ad aver conquistato una medaglia d’oro ai Giochi Olimpici.

E sì, la velocista americana è sull’ottima strada per farlo dato che agli ultimi Mondiali di atletica di Budapest si è aggiudicata l’argento nei 200 metri piani e l’oro nella staffetta 4×100 metri, dopo aver vinto la medaglia di bronzo nei 200 m e quella d’argento nella 4×100 alle Olimpiadi di Tokyo 2020.

Una passione per la scienza dovuta ai fratelli

Una velocista, ma anche una grandissima appassionata di scienza dato che è laureata in Neurobiologia e Salute Globale ad Harvard e ha un Master in Epidemiologia gestione dell’assistenza sanitaria presso l’Università di Austin.

Un amore che le arriva dai suoi fratelli, con il più piccolo che è autistico mentre suo fratello gemello ha l’ADHD, il disturbo da deficit di attenzione/iperattività. Una motivazione aggiuntiva per cercare soluzioni scientifiche in ambito medico anche perché vede nella scienza la chiave per affrontare e superare le disuguaglianze razziali nel sistema sanitario nazionale.

Per quanto riguarda invece la corsa, la scintilla è scoccata guardando le imprese di Allyson Felix, dieci medaglie ai Giochi Olimpici. Originaria di Atlanta, in Georgia, Gabby ha iniziato a correre per emularla. La sua carriera ha preso una svolta importante durante il suo primo anno di liceo alla Williston Northampton School in Massachusetts, dove è stata selezionata dall’illustre Università di Harvard per partecipare a gare di atletica leggera come i 100 e i 200 metri, il salto in lungo e il triplo salto.

La diagnosi shock: poi le due medaglie

La specialità che ha prevalso è stata la corsa dei 200 metri, culminata con il titolo NCAA nel 2018. La sua crescita è continuata fino a un tempo di 21”61 nelle selezioni olimpiche degli Stati Uniti a giugno, rendendola la seconda donna più veloce di sempre in questa categoria (poi divenuta la terza dopo i Giochi di Tokyo). In uno scherzo del destino, è stata proprio lei a eliminare il suo idolo, Allyson Felix, nel corso di quelle selezioni.

Il suo non è stato un percorso facile dal punto di vista sportivo e di salute. Poco prima delle selezioni olimpiche per Tokyo, infatti, ha dovuto affrontare una diagnosi terribile. In seguito ad alcuni controlli per fastidi al ginocchio, è arrivata la notizia shock: tumore al fegato.

Fortunatamente la lesione si è rivelata benigna, senza la necessità di alcuna operazione. Un periodo buio da cui si è rialzata alla grande, con le due medaglie conquistate alle olimpiadi. E ora un ulteriore passo verso la leggenda, con l’argento nei 200 e l’oro nella staffetta, con un occhio già a Parigi 2024 dove può scrivere la Storia.

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