Un sogno per gli appassionati del iceclimbing e un primato assoluto quello raggiunto dai due ice climber Will Gadd e Sarah Hueniken, diventati i primi a scalare le cascate del Niagara ghiacciate. Un viaggio inverso e difficilissimo, quello che va dalla basso alla sommità
Un sogno per gli appassionati del ice climbing e un primato assoluto quello raggiunto dai due ice climber Will Gadd e Sarah Hueniken, diventati i primi a scalare le cascate del Niagara ghiacciate. Un viaggio inverso e difficilissimo, quello che va dalla basso alla sommità.
Le cascate del Niagara sono le più famose del mondo e si trovano a cavallo del confine tra Canada e Stati Uniti. Ogni anno sono visitate da oltre 20 milioni di persone, al punto da essere una delle prime attrazioni turistiche al mondo.
Una meraviglia della natura non solo da guardare ma anche da attraversare. Uno spettacolo che Will Gadd ha ammirato da vicino. Recentemente nominato Nat Geo Adventurer of the Year, è la prima persona a scalare le cascate. Non a caso è uno dei migliori scalatori di ghiaccio del mondo.
Così, approfittando del fatto che le cascate del Niagara erano congelate per via del grande freddo che ha colpito gli Stati Uniti, lo scorso martedì insieme a Sarah Hueniken, Will ha tentato l’impresa diventando la prima coppia a risalire su per le cascate di fama mondiale.
Le cascate sono formate da due cataratte: la Canadian Fall (o Horseshoe Fall), alta 54 metri, sul lato canadese del fiume, e la American Fall, di 51metri, sul lato statunitense. L’attenzione dei due ice climbers si è focalizzata sulle prime.
Gadd e Hueniken, entrambi canadesi, hanno effettuato la risalita delle Horseshoe Falls, un evento organizzato da Red Bull che ha sponsorizzato il tentativo per pubblicizzarlo dopo il Super Bowl.
Gadd ha trascorso ore rannicchiato in una grotta di ghiaccio durante la risalita per evitare di essere colpito dai pezzi di ghiaccio che cadevano giù.
“Il potere delle cascate è sconcertante,” ha detto dopo Gadd aver raggiunto la cima. “Ti vibra l’intestino e ti fa sentire molto, molto piccolo. Non ho mai provato niente di simile.”
A forma di U, le Horseshoe Falls si estendono per 670 metri da Terrapin Point su Goat Island a Table Rock in Ontario. Le cascate si sono congelate anche lo scorso anno durante il vortice polare, ma i funzionari del Niagara Falls State Park hanno precisato che le Horseshoe Falls non si erano mai completamente ghiacciato.
Cosa che è avvenuta quest’anno. Gadd e il suo team hanno elaborato un piano per garantire una salita in sicurezza e sono state prese le precauzioni necessarie per proteggere l’ambiente naturale. “È uno dei luoghi più visitati in Nord America. Dobbiamo trattarlo come un gioiello” ha detto Gadd. C’erano due priorità per la salita, l’etica e la sicurezza.
Al di là delle altezze, si è trattato di un’impresa davvero difficile considerando che il ghiaccio si forma a strati: “Questo significa che c’è uno strato di ghiaccio, poi la neve (con un sacco di aria), poi un altro strato di ghiaccio. È instabile, di sicuro” racconta Will. “Il flusso di acqua enorme scuote costantemente la terra, e rende le piattaforme di ghiaccio e le pareti intorno instabili e imprevedibili. È un ambiente difficile”.
Il video che segue mostra i momenti salienti:
Il percorso è iniziato con una traversa dura fino al cosiddetto il ‘calderone di sventura,’ dove la cascata sbatteva in un foto nel ghiaccio. “Se si va nel calderone di sventura, il gioco è fatto”, dice Will. Da lì, ha metodicamente fatto strada lungo il percorso accidentato, fermandosi spesso dopo pochi metri.
Un’impresa adatta a pochi cuori impavidi, ma che offre l’eccezionale possibilità di guardare faccia a faccia la forza della Natura.
Francesca Mancuso
Foto: RedBull e NationalGeographic
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