Samira Zargari: l’appello per l’allenatrice di sci iraniana a cui il marito ha vietato di partecipare ai mondiali in Italia

Secondo la legge iraniana il marito può impedire alla moglie di espatriare ed è quanto avvenuto all'allenatrice di sci Samira Zargari

Samira Zargari è la commissaria tecnica della nazionale iraniana di sci alpino femminile a cui il marito ha deciso di vietare la partecipazione ai campionati del mondo che si stanno svolgendo in Italia. Una grande sciatrice del nostro paese, Isolde Kosner, lancia un appello per far arrivare un messaggio forte a chiaro a chi ancora tenta di reprimere le donne.

Secondo la legge iraniana i mariti possono impedire alle loro mogli di viaggiare fuori dal paese ed è proprio quello che è avvenuto a Samira Zargari. Nonostante alcuni tentativi di mediazione da parte della Federsci iraniana, il marito della sportiva è stato irremovibile e ha di fatto impedito alla moglie di lasciare l’Iran per raggiungere l’Italia insieme alla sua squadra.

Immaginate l’impegno profuso dall’allenatrice per preparare al meglio le sue ragazze a questo grande appuntamento per poi ottenere, all’ultimo momento, un diniego da parte del marito che le ha impedito di compiere quel viaggio tanto atteso insieme alla sua squadra. Il tutto perché gli uomini in Iran hanno il potere di trattenere i passaporti delle moglie e, anche nel caso abbiano apposto sopra la loro firma, possono impedire loro di uscire dal paese in qualunque momento.

I rapporti dell’agenzia stampa Isna e del quotidiano iraniano Shargh non hanno fornito dettagli sul motivo per cui il marito di Samira Zargari abbia impedito il viaggio e anche la federazione sciistica iraniana non ha fornito alcuna informazione in merito.

Un’altra campionessa di sci alpino, la “nostra” Isolde Kostner, particolarmente colpita da questa situazione, ha lanciato un appello e proposto un semplice gesto con l’obiettivo che si trasformi in un messaggio forte e chiaro:

“Le donne a Cortina dovrebbero indossare qualcosa, un nastro, un fiocco, scelgano loro il colore ma il rosa o il giallo per me vanno bene. Il segnale deve arrivare in Iran agli uomini, alla federazione ma soprattutto a lei (Samira Zargari) che non può essere qui a fare il suo lavoro per una errata interpretazione della sharia”

Un gesto del tutto simbolico ma che potrebbe diventare un forte segnale di dissenso da una parte e di solidarietà dall’altra, nei confronti di una donna ingiustamente bloccata nel suo paese:

 “un nastro o un fiocco sarebbe un bellissimo segnale per comunicare il gesto alla famiglia, alla federazione iraniana e tutto il mondo iraniano. Che questo possa far cambiare le cose lì sicuramente no: però è importante mandare messaggi di questo tipo. Mi rallegro sempre quando sento di giovani iraniane che combattono contro questo maschilismo e questa lotta rende loro la vita difficile. Ma c’è chi è riuscita ad emanciparsi e combatte”.

Purtroppo non è la prima volta che avviene un tale sopruso. Il fatto più noto risale al 2015, quando la calciatrice Niloufar Ardalan non ha potuto partecipare al torneo di Coppa d’Asia dopo che suo marito le ha confiscato il passaporto.

Fonti: La Gazzetta dello Sport

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