La Palestina (non ancora riconosciuta ufficialmente come Stato dalla comunità internazionale) non gioca ai Mondiali di calcio. Eppure in Qatar, sia negli stadi che fuori, è pieno di bandiere palestinesi e di striscioni a sostegno di questo popolo. Come mai?
L’inaspettata vittoria del Marocco prima contro la Spagna e poi contro il Portogallo in Qatar ha fatto esplodere la festa in diverse aree del mondo, Italia compresa. Alla fine dell’ultima partita i giocatori hanno esultato saltando e abbracciandosi, mentre il centrocampista Sofiane Boufal è sceso in campo ballando con la sua amata mamma, visibilmente emozionata. Ma c’è un gesto fatto dalla squadra marocchina che non è passato inosservato a molti: sventolare con orgoglio la bandiera palestinese.
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Dopo il trionfo contro il Portogallo, i giocatori si sono fatti immortalare sorridenti con il vessillo, quasi come se fosse quello della loro nazione. Ma nel corso delle varie partite sugli spalti e fuori dallo stadio chi sta seguendo il Campionato di calcio ha notato tantissime bandiere palestinesi. Anche sui social come Facebook e Twitter è stato lanciato l’hashtag #RaisePalestineFlag a sostegno del popolo della Palestina.
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E in tanti si stanno domandando: come mai tutto questo supporto nei confronti di una nazione che ancora oggi tantissimi Paesi non riconoscono e che non gioca nemmeno ai Mondiali?
In realtà il motivo è intuibile. Da decenni il popolo palestinese vive un dramma terribile provocato dalla nascita dello Stato di Israele. Un vero e proprio apartheid. Da quando è stato fondato Israele 1948, per un intero popolo è iniziato un incubo fatto di appropriazione di terre, uccisioni, trasferimenti forzati e continue violazioni dei diritti umani. Nel giro di qualche anno, decine di migliaia di persone si sono viste strappare la libertà e la loro identità. Organizzazioni come Amnesty International denunciano da tempo il sistema disumano di dominazione esercitato da Israele, ma quest’ultimo gode dell’appoggio di tantissimi Stati (Italia compresa) e continua imperterrito a tentare di cancellare il popolo palestinese.
Per ricordare le atrocità che accadono in Medioriente tifosi, attivisti e squadre come il Marocco – a maggioranza musulmana come la Palestina – hanno deciso di sventolare le bandiere palestinesi fuori e dentro il campo. Un modo per dire che la Palestina esiste e resiste, che lo si voglia o no. A spingere le persone a mostrare vessilli e striscioni pro-Palestina è il desiderio di riscatto, del mondo arabo e musulmano, che si è ritrovato in troppe occasioni a fare i conti con i colonizzatori occidentali. E il Marocco lo sa bene, visto che ha subito la dominazione francese, ottenendo l’indipendenza soltanto nel 1956.
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