In Qatar centinaia di operai continuano a lavorare come schiavi e a morire per costruire gli stadi e le strutture che ospiteranno la Coppa del Mondo nel 2022. Una situazione tragica di fronte a cui la Fifa non sta reagendo.
Cartellino rosso per la Fifa. In Qatar centinaia di operai continuano a lavorare come schiavi e a morire per costruire gli stadi e le strutture che ospiteranno la Coppa del Mondo nel 2022. Una situazione tragica di fronte a cui la Fifa non sta reagendo.
Ci si chiede, allora, di fronte a quanti decessi e incidenti sul lavoro la Fifa chiuderà ancora gli occhi prima di intervenire. Il Qatar è probabilmente il Paese più ricco del mondo, eppure gli operai che lavorano in vista dei mondiali di calcio vengono trattati come schiavi, vivono in condizioni insostenibili e ricevono una paga da fame.
Arrivano soprattutto dal sud-est asiatico e raggiungono il Qatar con la speranza di trovare un lavoro. In Qatar si troveranno a ricevere meno della metà del salario che era stato promesso loro prima di partire. Ora il Qatar sta pensando di realizzare delle città operaie con l’intenzione di migliorare le condizioni di vita dei lavoratori, ma abbiamo l’impressione che queste nuove strutture non risolveranno il problema.
Sono centinaia i lavoratori migranti che dal 2010 sono morti in Qatar e a dicembre 2014 è nata la proposta di realizzare un memoriale per non dimenticare la loro tragica fine. Un’opera che però forse non verrà mai costruita, perché potrebbe non trovare i finanziamenti e le autorizzazioni necessarie alla realizzazione.
Pare che la situazione tragica degli operai in Qatar non stia rovinando il sonno del presidente della Fifa, Sepp Blatter, ma forse qualcosa si muove altrove. Fair Play Qatar si sta preoccupando della questione e rende noto al mondo che, se la situazione non cambierà, moriranno più di 62 lavoratori per ogni partita giocata durante la Coppa del Mondo del 2022.
I giocatori delle squadre potrebbero forse indossare una fascetta nera al braccio in segno di lutto durante le partite di calcio. Un’azione che la Fifa potrebbe punire con severe sanzioni e che comunque non riporterebbe in vita le persone scomparse.
Secondo Blatter, sono le aziende le uniche responsabili della morte dei lavoratori, non la Fifa. Blatter fa credere di avere le mani legate, mentre la Fifa, se solo lo volesse, potrebbe cambiare le condizioni di vita degli operai al lavoro per la Coppa del Mondo, ad esempio con la minaccia di impedire al Qatar di ospitare il torneo, se decessi e schiavismo continueranno. Quanto sangue verrà versato in Qatar per la Coppa del Mondo 2022?
Marta Albè
Fonte foto: alarabiya.net
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