Lo psoas, conosciuto anche come Ileopsoas, svolge una funzione fondamentale per il nostro equilibrio psicofisico. Il muscolo più profondo del nostro corpo, che influisce sul movimento e la mobilità articolare, ma anche sul benessere della nostra anima.
Il muscolo Psoas è il più profondo del corpo umano, e influisce sull’equilibrio strutturale, l’integrità muscolare, la flessibilità, forza, libertà di movimento, mobilità articolare e funzionamento degli organi.
Crescendo da entrambi i lati della colonna vertebrale, si estende lateralmente dalla dodicesima vertebra toracica (T12) a ciascuna delle 5 vertebre lombari. Da lì scorre verso il basso attraverso il nucleo addominale, il bacino, per attaccarsi alla parte superiore dell’osso del femore.
Lo psoas è l’unico muscolo che collega la colonna vertebrale alle gambe. È responsabile di tenerci in piedi e ci permette di sollevare le gambe per camminare.
Questo muscolo è collegato al diaframma attraverso il tessuto connettivo, che influenza sia il nostro respiro sia il riflesso della paura. Questo perché lo psoas è direttamente collegato al cervello rettiliano, la parte interna più antica del tronco cerebrale e del midollo spinale.
Se contraiamo costantemente lo psoas, a causa di stress o tensione, il muscolo alla fine inizia ad accorciarsi portando a una serie di condizioni dolorose tra cui lombalgia, dolore sacroiliaco, sciatica, problemi al disco, scoliosi, degenerazione dell’anca, dolore al ginocchio, mestruazioni dolorose, infertilità e problemi digestivi.
Lo Psoas come muscolo dell’anima
Secondo alcune ricerche, uno psoas stretto e sempre contratto non solo crea problemi strutturali, ma restringe gli organi, esercita pressione sui nervi, interferisce con il movimento dei fluidi e altera la respirazione diaframmatica, oltre che il nostro benessere psicologico.
A tal proposito, l’educatrice somatica Liz Koch autrice del libro The Psoas Book (linkaffiliazione) ha dichiarato che l’ileopsoas è molto più di un semplice muscolo, poiché sta a incarnare il nostro desiderio di sopravvivenza e la nostra volontà di prosperare; per lei uno psoas in salute è sinonimo di equilibrio non solo fisico ma anche psicologico.
Inoltre, l’instabilità a livello di questo muscolo sarebbe esacerbata dal nostro stile di vita moderno e sempre frenetico, che rende lo psoas corto e contratto; al contrario, invece, avere uno psoas sano e disteso riaccende le energie vitali del corpo, e ci permette di riconnetterci con la forza vitale dell’universo.
Secondo alcune tradizioni buddiste lo psoas è la sede dell’anima, che immagazzina traumi e tensioni emotivamente cariche, e svolge un ruolo chiave nella nostra risposta di lotta o fuga.
I due muscoli ileopsoas corrono lungo entrambi i lati della colonna vertebrale, attraverso il bacino e nella parte superiore, interna dei femori. È il muscolo più profondo e l’unico che collega il busto alle gambe. Flette il tronco verso le gambe (come nello squat), sostiene gli organi addominali e agisce come una pompa che guida fluidi, come linfa e sangue, dentro e fuori le cellule del corpo.
È anche legato alla respirazione poiché le sue origini sono intrecciate con le fibre muscolari del diaframma. Pertanto, la tensione nello psoas può influenzare tutto, dal modo in cui camminiamo a come respiriamo.
Se è presente una vera minaccia, allora abbiamo bisogno che lo psoas si accenda, preparando il corpo a combattere e scappare per salvarci la vita.
Per molti di noi, la risposta di lotta o fuga viene attivata più volte al giorno, il che si traduce in un accorciamento di questo muscolo e nell’accumulo di tensione.
Poiché molti di noi trascorrono una notevole quantità di tempo in stati di stress cronico, lo psoas viene costantemente attivato, determinando l’accumulo di maggiori livelli di tensione.
I due muscoli psoas non agiscono sempre all’unisono. Spesso uno diventa più corto dell’altro, provocando discrepanze nell’allineamento del bacino e influenzando la lunghezza delle gambe.
Mobilitarlo può molto essere utile, e dovrebbe essere fatto con attenzione.
Uno dei migliori esercizi di mobilità è eseguire un mezzo affondo verticale in ginocchio. È bene mantenere la colonna vertebrale neutra, e aumentare delicatamente l’allungamento ad ogni espirazione, flettendo i glutei e gli addominali della gamba posteriore per incoraggiare una leggera inclinazione pelvica.
Ripetere l’esercizio per 5-10 respiri.
Se desideri allenare l’ileopsoas, guarda questo video:
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