Quella pioggia di insulti alla prima terna arbitrale tutta al femminile in Serie A ci ricordano che il sessismo nello sport è ancora una piaga

Un traguardo storico, ma offuscato dalle polemiche inutili e sessiste: ieri si è svolta la prima partita di Serie A interamente arbitrata da una terna femminile composta da Maria Sole Ferrieri Caputi, Francesca Di Monte e Tiziana Trasciatti

La partita tra l’Inter e il Torino, oltre a segnare la festa per il ventesimo scudetto dei nerazzurri, ha fatto la storia del calcio italiano introducendo la prima terna arbitrale tutta femminile nella Serie A maschile composta dall’arbitra Maria Sole Ferrieri Caputi affiancata dalle assistenti Francesca Di Monte e Tiziana Trasciatti.

Un match che finalmente dimostra un progresso significativo verso la parità di genere nel calcio, un settore tradizionalmente dominato dagli uomini. Le tre arbitre, già note per le loro esperienze precedenti, hanno dimostrato ancora una volta la loro competenza e professionalità nel dirigere la partita, seppur – nota amara – non si trattasse di un match clou visto che ormai le sorti del campionato erano ormai già segnate.

A testimonianza dell’importanza di questa terna tutta al femminile sono arrivati i complimenti di Gianni Infantino, presidente della FIFA, che si è congratulato con l’arbitra e le sue assistenti auspicando che la loro designazione sia la prima di tante, fornendo un incoraggiamento a perseguire ulteriormente questo obiettivo di inclusione e diversità nel mondo dello sport.

Tanti, troppi, gli insulti sessisti rivolti all’arbitra

Per la Ferrieri Caputi si tratta di un altro traguardo, dopo aver avuto l’onore di essere la prima arbitra donna a dirigere una partita di Serie A nel 2022. Tuttavia, nonostante i progressi, questo evento è stato offuscato dagli insulti rivolti all’arbitra sui social media.

Le pesanti offese, principalmente legate al suo genere, evidenziano quanto ancora ci sia da fare per combattere il sessismo nel mondo dello sport. In particolare i tifosi torinesi l’hanno presa di mira per l’espulsione di Temeze a inizio secondo tempo, anche perché il calcio di rigore trasformato da Calhanoglu ha sbloccato il risultato, fermo sullo 0-0, a favore di Campioni d’Italia. Una decisione che, peraltro, ha preso dopo un consulto con il Var in quanto inizialmente il giocatore era stato solamente ammonito dalla Ferrieri Caputi.

Insomma, critiche ingiuste e sessiste che in tutta probabilità sono state fatte proprio solamente perché donna e che hanno fatto leva su un’espulsione contestata per parlare di tutto fuorché di calcio. Un episodio che sottolinea ancora una volta l’importanza di continuare a promuovere la parità di genere e a contrastare ogni forma di discriminazione nel calcio e nella società in generale.

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