Paralimpiadi, l’assurda storia di Morteza Mehrzad: deve dormire per terra perché non c’è un letto adatto alla sua altezza

Morteza Mehrzad deve i suoi 2,46 cm all’acromegalia: a Tokyo gli organizzatori avevano provveduto ad un letto speciale per lui mentre alle Paralimpiadi di Parigi è costretto a dormire per terra

Morteza Mehrzad, il secondo uomo più alto al mondo nonché stella del setting volley italiano, si sta trovando a dover affrontare una situazione paradossale nel Villaggio Paralimpico di Parigi 2024: non ha un letto adatto alla sua stazza e deve dormire sul pavimento.

Con i suoi 2,46 metri di altezza Morteza, affetto da acromegalia ovvero una malattia che a causa dell’eccesso di ormone della crescita lo fa crescere a dismisura, non riesce a trovare un giaciglio che possa accoglierlo. A differenza delle precedenti Paralimpiadi a Tokyo, dove gli organizzatori avevano provveduto a un letto speciale per lui, quest’anno non c’è stata la stessa attenzione.

Come detto la condizione di Mehrzad è dovuta a una malattia rara, l’acromegalia. A 15 anni un incidente in bicicletta gli ha causato una frattura del bacino e una crescita asimmetrica delle gambe con la destra che ha smesso di crescere restando più corta di 15 cm.

Con lui l’Iran ha vinto 7 dei 9 tornei a cui ha partecipato dal 1988

Tuttavia Mehrzad ha deciso di non lasciarsi fermare dai suoi limiti fisici. La sua carriera sportiva è decollata quando il coach della squadra nazionale iraniana di sitting volley, Hadi Rezaei, ha notato il suo talento e l’ha incoraggiato a competere a livello agonistico.

Nonostante le difficoltà, Mehrzad è determinato a puntare a una nuova vittoria alle Paralimpiadi. Il suo obiettivo è quello di portare l’Iran a conquistare la medaglia d’oro nel sitting volley, un campo in cui la sua squadra ha già ottenuto notevoli successi, vincendo sette delle nove competizioni a cui ha partecipato dal 1988.

La passione per lo sport e la volontà di superare ogni ostacolo sono ciò che lo spinge avanti e il suo coach ha dichiarato che per Mehrzad non importa nemmeno se avrà cibo sufficiente: il suo pensiero è focalizzato solo sulla competizione e sul desiderio di affermarsi nuovamente come campione.

Non possiamo però non riflettere su come questa situazione sia davvero incredibile, in senso negativo: com’è possibile che una Paralimpiade che si presenta come la più inclusiva di sempre possa permettere che uno dei suoi campioni più rappresentativi dorma per terra perché gli organizzatori non sono in grado di soddisfare i suoi bisogni?

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