Dal 7 al 18 settembre si svolgeranno a Rio anche le Paraolimpiadi, i giochi dedicati agli atleti con disabilità e nel Regno Unito Channel 4, il canale ufficiale della manifestazione, ha pubblicato per l’occasione un toccante spot di lancio che si intitola proprio “We’re The Superhumans”.
. Ci sono anche loro, gli atleti che prenderanno parte ai Giochi Paraolimpici e che ci tengono a lanciare un messaggio: we’re the #Superhumans. E come dar loro torto.
Dal 7 al 18 settembre si svolgeranno a Rio anche le Paraolimpiadi, i giochi dedicati agli atleti con disabilità e nel Regno Unito Channel 4, il canale ufficiale della manifestazione, ha pubblicato per l’occasione un toccante spot di lancio che si intitola proprio “We’re The Superhumans” (video sotto).
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Atleti e non solo. In poco più di 3 minuti hai davanti a te ballerini di tip tap e musicisti senza mani, calciatori, nuotatori e schermidori con le protesi, uno scalatore di roccia con un braccio, un pilota di rally che guida un’ automobile con i piedi e bambini con protesi a giocare a calcio o a rimbalzare su un trampolino. Scene di imprese sportive e di acrobazie alternate a scene di persone immerse in attività quotidiane: una donna che cambia il pannolino del suo bambino con i piedi, o un uomo che scrive appunti durante una telefonata mentre mantiene la penna con le dita dei piedi.
Sulle note di un ritornello che ripete a ritmi cadenzati “yes, I can” dalla voce di Sammy Davis Jr. in carrozzella (il pezzo è eseguito da un gruppo appositamente assemblato di musicisti disabili), ti viene su la pelle d’oca.
Certo che puoi. Puoi senza mani, puoi senza braccia o senza gambe. Puoi con una protesi, puoi anche farlo senza, puoi se la tua capacità di interagire non è eccezionale (e chi l’ha detto che noi altri sappiamo farlo bene), puoi se ti diagnosticano una sindrome e ti stigmatizzano a vita. Puoi, se ne hai la forza e la volontà, punto e basta.
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Lo spot, insomma, ha un non so che di fiducioso, ma anche un severo tono di sfida. Ti spiattella davanti le battaglie che le persone disabili devono affrontare ogni giorno, non solo fisiche, ma anche quelle che emergono dagli atteggiamenti negativi degli altri nei confronti della disabilità.
Alice Tonge, direttore creativo di 4Creative, l’agenzia che ha curato il video, confessa di sperare che lo spot cambi il modo di pensare la disabilità. “Se si guarda alla definizione del dizionario di disabilità, si capisce che è molto negativa, afferendo esclusivamente a una condizione che limita sensi, movimenti o attività di una persona. Noi abbiamo voluto contestare tale definizione”.
Guardare oltre, insomma: questo è il messaggio. Fare di una disabilità la più banale delle normalità, per non far sentire chi è “diversamente abile” un pesce fuor d’acqua, un disadattato, un peso per la nostra vita. Perché non lo è affatto.
Germana Carillo