Arriva la prima storica medaglia per la Squadra Olimpica dei Rifugiati (e la storia di questa pugile ti commuoverà)

Cindy Winner Djankeu Ngamba ha fatto la storia delle Olimpiadi, ottenendo la prima medaglia per la squadra rifugiati. Non può tornare in Camerun dopo essersi dichiarata omosessuale

Alle Olimpiadi di Parigi 2024 ieri sera è stata assegnata una medaglia speciale: la prima ottenuta dalla Squadra Olimpica dei Rifugiati. A compiere l’impresa è stata la pugile Cindy Winner Djankeu Ngamba. L’atleta venticinquenne ha conquistato la medaglia di bronzo nella categoria dei pesi massimi femminili fino a 75 kg, segnando il primo storico traguardo per la squadra rifugiati ai Giochi Olimpici.

Cindy Ngamba è originaria del Camerun, dove è nata il 7 settembre 1998. All’età di 11 anni si è trasferita in Gran Bretagna con il fratello e lo zio per ricongiungersi con il padre, ma non ha ancora ottenuto la cittadinanza. La vita di Cindy in Gran Bretagna non è stata facile.

Bullizzata per il suo aspetto fisico perché era bulimica e per il suo inglese imperfetto, al suo arrivo è stata arrestata e detenuta in un centro di immigrazione perché era stata portata illegalmente nel Paese. La sua esperienza di detenzione è stata traumatica, ma alla fine è riuscita a ottenere asilo grazie all’intervento di suo zio, che dimostrò che potevano restare nel paese.

Non può tornare in Camerun perché lesbica

La situazione si è complicata ulteriormente nel 2018, quando Ngamba ha fatto coming out dichiarandosi lesbica. In Camerun l’omosessualità è considerata un reato penale, con pene che vanno da sei mesi a cinque anni di reclusione. Tutto ciò le ha impedito di tornare nel suo paese d’origine ed ha ottenuto lo status di rifugiata nel Regno Unito.

Nonostante le difficoltà iniziali, la vita di Ngamba è svoltata grazie allo sport. Nel 2019 Cindy si è trasferita a Bolton, dove ancora vive con il padre e il fratello Kennet. È stato proprio Kennet a introdurla nel mondo della boxe, inizialmente come semplice attività fisica, ma poi come vera e propria passione. La boxe le ha dato una nuova identità e un senso di appartenenza, lontano dai pregiudizi e dalle difficoltà personali.

Arrivando ai giorni nostri, ecco la partecipazione di Ngamba alle Olimpiadi di Parigi come parte della Squadra Olimpica dei Rifugiati, una delegazione composta da 36 atleti provenienti da diverse nazioni e sfollati in tutto il mondo.

La sua medaglia di bronzo rappresenta non solo un successo personale, ma anche un simbolo di speranza e resilienza per milioni di rifugiati in cerca di una nuova vita. E per il futuro, Cindy sogna di competere alle Olimpiadi di Los Angeles 2028 sotto la bandiera del Regno Unito, paese che l’ha accolta e protetta.

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